Attacco sul dormitorio pubblico Cenerini querelato da don Palei

Concluse le indagini in seguito alla denuncia del direttore della Caritas, ora il pm può chiedere il rinvio a giudizio

Avrà strascichi giudiziari la levata di scudi del capogruppo di maggioranza in consiglio comunale Fabio Cenerini contro l’apertura del dormitorio pubblico “Locanda il Samaritano”. Cenerini è stato infatti querelato da don Luca Palei. Nei giorni scorsi la Guardia di finanza gli ha notificato la conclusione delle indagini preliminari, in conseguenza di una denuncia presentata dal direttore della Caritas diocesana. Ora il pubblico ministero può chiedere il rinvio a giudizio e il giudice dell’udienza preliminare deciderà se archiviare o accoglierlo.

"Ma i preti non predicano il perdono? – dice Cenerini – ovviamente è solo una battuta perché io non ho nulla da farmi perdonare. La mia colpa è l’aver ascoltato gli abitanti di Pegazzano, riportando quanto mi hanno riferito, facendo attenzione a non coinvolgere direttamente il centro di accoglienza “Cittadella della Pace”, per il semplice motivo che se succedono molteplici fatti disdicevoli nella zona, sicuramente non possono essere addebitati a ospiti della struttura senza averne le prove.

Inoltre mi sono pubblicamente schierato contro l’apertura del dormitorio “Locanda il Samaritano”. La ragione che mi ha visto intervenire contrariamente al dormitorio pubblico per senzatetto adiacente al campo Montagna, è data dalla giusta preoccupazione segnalatami da molte famiglie di bambini o ragazzi che si allenano al campo e che vogliono che ciò avvenga in sicurezza, infatti ci possono essere senzatetto tranquilli e inoffensivi, ma anche ubriaconi che possono diventare molesti e mi sono stati segnalati un paio d’episodi di questo tipo. Don Palei voleva lì la struttura, quando si sarebbe potuta fare in altro sito più sicuro così da soddisfare i bisogni dei senzatetto e quelli delle famiglie che chiedevano tranquillità per i figli. Io ho espresso soltanto idee e opinioni, senza offendere nessuno. Anche il chiedere nel mio ruolo pubblico che sia pubblicato un rendiconto di come vengono spesi i milioni dei bandi vinti dalla Caritas, dovrebbe essere visto soltanto come una richiesta di trasparenza, ma a quanto pare invece viene preso come una specie di lesa maestà".