Riforma dei distretti sanitari: Vivarelli Colonna non ci sta

Il sindaco di Grosseto ieri mattina ha partecipato alla riunione della terza commissione del Consiglio regionale e ha contestato la soppressione di due distretti

Anton Francesco Vivarelli Colonna

Anton Francesco Vivarelli Colonna

Grosseto, 8 febbraio 2017 - Riorganizzazione sanitaria della Maremma ancora nell’occhio del ciclone. Stavolta è la parte relativa ai nuovi distretti a scuotere la politica. Delle quattro aree socio-sanitarie in cui è oggi articolata l’Asl Toscana Sud Est, la Regione ne vuole sopprimere tre dando vita a un unico, mega distretto per la zona Amiata–Grossetana e Grossetna-Metallifere. La zona Colline dell’Albegna resterebbe intatta. Una roba da 170mila residenti in un’area di poco superiore ai tremila chilometri quadrati. Ieri mattina a Firenze si è riunita la terza commissione del Consiglio regionale che si è aperta all’ascolto dei territori interessati dalla riforma. Un’apertura sollecitata tempo fa dal vice presidente della commissione, nonché capogruppo in Consiglio regionale di Forza Italia Stefano Mugnai. Alla riunione ha partecipato anche il sindaco di Grosseto che ha portato in Regione la voce del capoluogo della Maremma.

«Ho illustrato – dice Antonfracesco Vivarelli Colonna in una nota firmata soltanto nella sua qualità di sindaco e non anche nelle vesti di presidente della Provincia – le nostre osservazioni al cospetto della terza commissione consiliare della Regione Toscana convinto che la revisione dei distretti sociosanitari sul nostro territorio, così come prevista, significherebbe un duro colpo alla rappresentatività e alla democrazia del capoluogo grossetano. Siamo andati in Regione per tutelare la salute dei nostri cittadini e la qualità dei servizi, con la speranza che le osservazioni presentate siano adeguatamente esaminate e accolte per il bene di tutta la comunità». Le osservazioni del sindaco, declinate in un potpourri di giudizi politici sulle scelte della Regione a guida Rossi, si sono sostanziate nella proposta di un emendamento che ha l’obiettivo di valorizzare il «peso», nelle assemblee delle nuove società della salute, dei Comuni ricompresi nei distretti, visto che il nuovo «distrettone» ne andrà a comprendere ben 20. Secondo Vivarelli Colonna il 66,67% delle nomine deve spettare ai Comuni secondo le rispettive dimensioni, il 33,33% all’Asl Toscana Sud Est». «Quella della Regione è una proposta-monstre – afferma Stefano Mugnai, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale – I sindaci intervenuti in massa oggi (ieri, ndr) hanno tutti, qualunque schieramento politico rappresentassero, espresso il loro disappunto per la proposta di giunta. Non era mai avvenuto – prosegue – che si ascoltassero i sindaci in commissione, e l’esperienza si è rivelata estremamente utile anche per constatare che i primi cittadini, quando interpellati, dicono cose differenti da quelle asserite da Anci, o dal Consiglio delle autonomie locali. Segno che questi organismi probabilmente rappresentano più le istanze politiche che quelle dei territori»