Massai sugli appalti all’assemblea Ance: "Servono opportunità"

A penalizzare sarebbe l’uso del sorteggio delle imprese per procedure sotto il milione

La foto di gruppo

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Grosseto, 8 dicembre 2018 - Si è parlato di sviluppo del settore edile, ma non solo. Ieri mattina, durante l’assemblea dell’Ance, c’è stata un po’ di «maretta» tra i presenti. Il sindaco e presidente della Provincia Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha infatti risposto agli attacchi del consigliere regionale Marras, in merito alle ultime problematiche legate alle gare d’appalto. L’assemblea di Ance ha avuto come tema lo sviluppo del settore edile, coniugato alla capacità di investimento infrastrutturale. In apertura il presidente dell’Ance Grosseto Rossano Massai ha parlato dello stato di crisi attuale, e delle prospettive per il rilancio del settore edile.

«Stiamo attraversando una crisi che si è protratta nell’ultimo decennio - ha detto Massai -, una crisi di mercato che ha colpito sia l’edilizia pubblica che privata, penalizzata anche da un evidente calo degli investimenti nelle opere pubbliche che è stato di oltre il 50%, determinando un deficit infrastrutturale su base nazionale di 84 miliardi di euro». Secondo l’Ance ciò sarebbe derivato dalla scelta di politiche economiche rigoriste che però hanno penalizzato soprattutto gli investimenti. «Nell’ultimo anno abbiamo avuto un calo nelle adesioni delle imprese e degli operai dichiarati – ha aggiunto Massai -, che sono passati da 2.644 dell’esercizio 2017 a 2.560 dell’esercizio 2018, con un decremento pari al 2,23%. Tutto questo è la conseguenza di impedimenti burocratico – procedurali, su cui da anni lanciamo il nostro grido di allarme, rivendicando un’incisiva azione di semplificazione e di accelerazione.

Occorre snellire le procedure per l’avvio dei cantieri velocizzando le fasi di affidamento gare per lavori pubblici con strumenti trasparenti e rapidi ed eliminare delle inutili duplicazioni di passaggi decisionali tra Ministeri». Vivarelli Colonna, tirato in ballo, sulla questione che la politica non sarebbe stata adeguatamente attenta alla situazione, ha dissentito, ricordando invece che alle riunioni con le associazioni di categoria, l’Amministrazione comunale, ha mandato i tecnici invece che gli amministratori. A conclusione del suo intervento poi, Massai, ha attaccato la troppa burocrazia. «La nostra richiesta – ha spiegato Massai – è rivolta alla penalizzante e sistematica utilizzazione da parte di alcuni Enti Locali, del meccanismo del sorteggio delle imprese per le procedure negoziate sotto il milione di euro. Questo metodo non garantisce - di fatto nel caso locale non ha garantito - opportunità di partecipazione alle aziende del territorio in possesso di necessaria qualificazione, producendo potenzialmente effetti discorsivi del mercato. Il malcontento nella categoria è diffuso».