Trovata discarica abusiva. Stoccavano rifiuti pericolosi in un’area demaniale al Giglio

Blitz di Guardia Costiera e Carabinieri forestali: la Scanderia ha anche vincoli paesaggistici. Nella zona sono stati rinvenute anche batterie esauste. Era stata allestita anche un’officina. .

E’ stato un vero e proprio blitz quello della Guardia costiera e dei Carabinieri forestali alla Scanderia, un’area demaniale che si trova all’Isola del Giglio. L’ispezione era stata decisa da qualche giorno, dopo che la situazione di quella zona era nota da tempo. Durante l’ispezione, disposta dalla Procura della Repubblica di Grosseto, in un’area di 16.253 metri quadrati (1,6 ettari) è stato trovato di tutto. In pratica è stato accertato che in quella zona era stata allestita anche una recinzione. Il reato dunque, è quello di occupazione di terreni del demanio dello Stato da parte di alcune aziende ma anche di persone singole. Tutte non possedevano alcun titolo autorizzatorio o di concessione finalizzata all’esecuzione di attività artigianali e produttive come il rimessaggio e riparazioni barche e falegnameria. Nella parte finale del campo che era stato, come detto, delimitato, nel tempo si era anche creata una discarica di rifiuti pericolosi e non pericolosi senza alcuna autorizzazione da parte delle autorità. Nell’area, quando sono arrivati i carabinieri del nucleo Forestale, hanno trovato di tutto: veicoli fuori uso abbandonati ormai da anni, in terra sono state trovate decine di batterie al piombo esauste, rifiuti da demolizione che provenivano probabilmente da alcuni cantieri, poi rifiuti Raee, ferro e acciaio, piombo e ottone per un quantitativo di circa due tonnellate. Un’enormità, considerando anche, che è stata anche successivamente accertata la presenza di svariati manufatti adibiti a deposito attrezzi e pure un’officina abusivi.

Il tutto peraltro in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, come del resto tutta la zona di Isola del Giglio. Le aree sono state sequestrate dal militari grossetani così come i veicoli abbandonati, dopo essere stati rimossi, sono stati portati via. Al momento nel mirino degli investigatori ci sono diverse persone coinvolte, responsabili di condotte che si sono tra l’altro protratte nel tempo.