Sparatoria di Follonica, l'omicida resta in carcere. "Tra le famiglie vecchie ruggini"

"Le infiltrazioni d'acqua nel locale sono state solo la causa scatenante"

La madre di De Simone. Nei riquadri, in alto la vittima, sotto l'aggressore

La madre di De Simone. Nei riquadri, in alto la vittima, sotto l'aggressore

Follonica (Grosseto), 16 aprile 2018 - Resta in carcere Raffaele Papa, il 29enne che il 13 aprile scorso ha sparato in via Matteotti a Follonica, uccidendo Salvatore De Simone, e ferendo gravemente il fratello della vittima, Massimiliano, e Paola Martinozzi, una farmacista che stava passando per caso da quella strada.

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Il gip Sergio Compagnucci ha convalidato il fermo di Papa e disposto nei suoi confronti la misura di custodia cautelare. Di fronte al giudice, il 29enne ha nuovamente ammesso le sue responsabilità come aveva già fatto davanti in occasione dell'interrogatorio del pm Giampaolo Melchionna. «Non ha nulla da nascondere - ha detto il suo legale, avvocato Carlo Valle -. Non voleva scappare ma ha detto ai carabinieri, che erano dalla moglie quando lui l'ha chiamata al telefono, di venirlo a prendere. Si è costituito».

Sui motivi che hanno portato alla follia omicida, il legale ha confermato che c'erano «ruggini vecchie tra le famiglie, purtroppo molto radicate. Le infiltrazioni d'acqua nel locale sono state solo la causa scatenante».