Patrizia Lari e il fascino di scrivere fiabe

"La favola della nuvola nera" è il libro di esordio con cui la nota professionista grossetana racconta la realtà in un contesto fantastico

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"Mi sono spesso chiesto se la solitudine esaspera la sensibilità o se si sceglie la solitudine perchè si è esasperati dalla sensibilità". Apriamo con questa riflessione di Susanna Tamaro, nel libro "Per sempre", questa pagina dedicata al sogno ad occhi aperti di Patrizia Lari, messo sulla carta più per sé stessa che per eventuali lettori, ai quali non pensava certamente.

E lo facciamo nel giorno che precede la festa di San Valentino.

"La favola della nuvola nera", opera prima di Patrizia Lari, nota professionista grossetana nel campo "dei numeri più che delle lettere", è infatti una storia d’amore surreale, proprio nel senso che oltrepassa la dimensione della realtà. E sicuramente anche quella onirica: va al di là del sogno, si sviluppa, si contorce, si fa male e bene in contemporanea, viaggiando nell’inconscio. Tutto è surreale, l’atmosfera, il paesaggio, gli incontri con il cielo, la luna, le stelle, il vento che, nel corso del viaggio, facilitato dalle ali della fantasia, diventano protagonisti e assumono la lettera maiuscola. E alla fine però, come nella migliore tradizione, il Bene, grazie all’amore vero, prevale: alla grande.

Fino a sconfiggere il Vizio, rappresentato dal Fumo di quelle "maledette sigarette", ma poteva essere anche il bere, il gioco d’azzardo, la slot machine, contro il quale la "missione, quasi una crociata" di Patrizia diventa l’obiettivo per salvare non solo l’amico con il vizio del fumo che voleva fare il grande di fronte a lei piccola, allora Patty, a Pietratonda di Campagnatico, ma l’umanità intera che ai vizi paga un tributo altissimo in ogni parte del mondo.

E Patrizia Lari, "alata" e motivata a dovere, esprime in questo libro di poche pagine, ma di grande profondità (Effigi editore), con un linguaggio del sentimento che non è mai retorica, concetti, pensieri, consigli, che parlano al cuore perchè la ragione li intercetti, e che sono sicuramente poesia. Certamente voluta, perché nasce proprio dal profondo e da un amore, condiviso per decenni di felicità e che oggi non c’è piu’, al quale questa prima opera è dedicata: il compagno Angelo (con lui, dice Patrizia, ho condiviso davvero lo stesso pane per tutta la vita), scomparso recentemente, ma la cui presenza si avverte nella narrazione, e che sembra aver dato "dall’Alto" dove si trova, disposizioni precise al Vento, alla Luna, alle Nuvole bianche e anche alle Nuvole nere che contrastano fin dall’inizio il viaggio. Ma tra le "nuvole cattive", ce n’è una, "pentita", che dimostra quanto di assoluto non ci sia proprio niente: neppure le convinzioni più salde, "sul nero che è solo male", che hanno tracciato il percorso della nostra vita!

"Anche tra noi, confessa la nuvola nera, c’è il buono e il cattivo: e io sono dalla tua parte". Solo qualche flash ma importante per capire lo spirito che ha fatto di Patrizia Lari, tecnico apprezzato della contabilità e dei corsi di formazione, una potenziale, sottile e ricca di valori, aspirante scrittrice.

Le illustrazioni del "volo celeste" di Patrizia e la copertina del libro sono di quell’artista ormai maremmana, e lieta di sentirsi tale, che è Dominga Tammone , anima di Libertà creativa.