Mufloni, la protesta: "L’indagine continui"

Gli attivisti si oppongono alla richiesta di archiviazione della Procura "Questi animali hanno un serbatoio genetico di altissimo valore scientifico".

Dopo due anni dalla denuncia per disastro ambientale contro Giampiero Sammuri, presidente dell’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano, presentata da "Vitadacani" con la "Rete dei santuari di animali liberi" e il "Rifugio La Ninna", gli attivisti si sono opposti alla richiesta della Procura di archiviazione.

"Secondo uno studio condotto da un consorzio di centri di ricerca genetica in Italia ed in Francia, pubblicato nell’estate del 2022 dalla prestigiosa rivista scientifica, Diversity – spiega Kim Bizzarri di ‘Vita da Cani’ – il genoma del muflone appare aver preservato una purezza genetica oramai andata persa altrove, come in Sardegna, Corsica e Cipro dove il muflone è considerato para autoctono ed è protetto dalla legge. Al contrario delle altre isole toscane, dove il muflone, così come il cinghiale, fu introdotto dai cacciatori negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, al Giglio il muflone fu introdotto negli anni ’50. Questi selezionarono gli animali geneticamente più puri e li portarono all’isola del Giglio perché priva di predatori e di pecore domestiche con cui il muflone si sarebbe potuto riprodurre e quindi contaminare il genoma. Come affermato da vari illustri scienziati, il muflone del Giglio rappresenta un serbatoio genetico di altissimo valore scientifico per la biodiversità della specie". "Il fatto che l’Ente Parco non abbia verificato questa circostanza – aggiungono – nonostante la segnalazione delle associazioni animaliste e lo abbia sterminato (ne ha uccisi almeno 97, tra cui femmine gravide e piccoli) con fondi pubblici destinati alla preservazione della biodiversità, è paradossale ed inaccettabile". "Sono tre anni che portiamo avanti questa campagna e non ci arrenderemo fino a che giustizia non verrà fatta – commenta Sara d’Angelo, presidente di Vitadacani Odv –. Essere riusciti a portare in tribunale Sammuri è significativo. Ora speriamo che la Giustizia faccia il suo corso. Recentemente abbiamo ottenuto la sospensione dei provvedimenti della Regione che voleva abbattere i mufloni del Giglio e intendiamo portare avanti questa battaglia contro l’Ente Parco fino alla fine".