In occasione del centenario dalla nascita di Alberto Manzi il comune di Pitigliano ha acquistato 95 copie della sua opera "La luna nelle Baracche" e le ha donate agli studenti e alle studentesse della scuola secondaria di primo grado di Pitigliano. A consegnare le copie agli studenti sono stati il sindaco, l’assessora comunale alla Pubblica istruzione e l’assessora al Sociale, alla presenza della dirigente scolastica Anna Rosa Conti.
"Alberto Manzi, noto per il suo impegno nell’educazione e nella lotta all’analfabetismo, ha lasciato un segno indelebile nel campo dell’istruzione con la sua visione progressista e umanistica – afferma l’assessora all’Istruzione di Pitigliano –. Il Comune ha voluto donare agli studenti questo libro per il potente messaggio che veicola, sull’importanza dell’istruzione e dell’educazione, considerate dal maestro Manzi il più importante strumento di emancipazione e di riscatto sociale, per arrivare alla consapevolezza dei propri diritti e alla ricerca della loro piena affermazione".
Il libro, pubblicato nel 1974, è il primo romanzo di un ciclo di opere che restituisce il senso profondo di quella realtà umana e sociale del Sudamerica che Alberto Manzi aveva vissuto con la coscienza dell’autentico educatore. La donazione dei libri è stata accompagnata da una lettera in ricordo del Maestro d’Italia a firma del sindaco.
"Grande personaggio, scrittore, poeta, pedagogista, – aggiunge il sindaco di Pitigliano – Alberto Manzi è stato un esempio di cittadinanza attiva, di lotta per i diritti e di impegno quotidiano. È arrivato a Pitigliano negli anni Ottanta con un bagaglio straordinario di esperienze di vita e di attività pedagogica e con una grande notorietà. Ha portato la sua visione illuminata sull’insegnamento nelle scuole del nostro Comune, è stato sindaco di Pitigliano e ha lasciato a questo territorio una grande eredità: il Museo all’aperto Alberto Manzi, che nasce proprio dalla volontà del maestro di spiegare l’area del tufo con un parco di natura didattica. Donare una sua opera agli studenti e alle studentesse della nostra scuola ci è sembrato il modo migliore per ricordarlo".