L’ex Ilva diventerà un museo a cielo aperto

Il progetto finanziato dal Ministero prevede visite e dibattiti. Ci sarà anche una mostra dedicata ai villini Liberty di Follonica

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Il progetto "sostegno delle piccole e medie città d’arte e dei borghi particolarmente colpiti dalla diminuzione dei flussi turistici dovuta all’epidemia di covid-19" del Ministero dell’Interno per l’Ilva è nato grazie all’accordo sulla disponibilità data dai Carabinieri forestali, attuali depositari del Palazzo Granducale all’interno dell’Ilva. E prevede un ciclo regolare di visite utili alla conoscenza e alla riappropriazione da parte della cittadinanza. Il Palazzo e il suo giardino saranno resi leggibili attraverso un sistema museografico, tale da creare un allestimento leggero, andando a realizzare un parco-museo che possa offrire la possibilità di vedere e leggere il racconto del palazzo: la costruzione, la vita dei granduchi, la vita in quel palazzo, gli arredi, l’aspetto botanico, le feste. Il tema sarà proposto con una una grande mostra, che avrà come principale spazio espositivo la Fonderia 1, edificio ristrutturato grazie ai fondi Piuss, e avrà appendici nel palazzo Granducale e giardino, nella chiesa di San Leopoldo e in forma diffusa in tutta l’area dell’Ilva. "Il progetto vuole poi stimolare - ha detto il sindaco Andrea Benini - un’attività di ricerca sulla manifattura artistica follonichese, presente in loco o in altre città (come le presenze fiorentine) attraverso borse di studio mirate a ricerche sul patrimonio follonichese e una restituzione alla cittadinanza e alla comunità scientifica grazie a pubblicazioni e una programmazione di incontri dedicati. Non mancherà una mostra, realizzata in collaborazione con "Maxxi" direzione architettura, l’associazione nazionale archivi di architettura contemporanea e il dipartimento di architettura dell’Università di Firenze, che sarà anche il primo omaggio in Italia alla figura dell’architetto Vittorio Gregotti e ai progetti del suo studio, in particolare gli interventi relativi ai teatri. La proposta complessiva prevede attività di studio e ricerca che saranno funzionali all’esposizione. È poi prevista una mostra, in collaborazione con l’archivio di Stato di Grosseto e gli Archivi delle Bonifiche Grossetane, dedicata ai caselli idraulici cittadini che partirà da una campagna di studi, e una seconda mostra, dedicata ai villini liberty di Follonica, che offrirà un approfondimento inedito sulle architetture borghesi di fine ottocento, dove lo stile art nouveau, nella sua accezione italiana, si rende evidente nello stile generale, nelle forme dell’architettura e nelle decorazioni. Infine, l’area ex-Ilva sarà dotata di un sistema di wayfinding, un complesso apparato di segnaletica utile a informare i fruitori dell’area dei servizi e delle funzioni offerte all’interno dell’area.