La stangata città per città

Con la ridefinizione dei criteri per quantificare il costo del servizio della tassa sui rifiuti, le bollette Tari sono aumentate un po’ ovunque. Lo studio del Servizio lavoro coesione e territorio Uil evidenzia l’aumento, tra il 2020 e il 2021, della città di Lucca, pari al +15,5% e un costo medio annuo di 326,80 euro. Superiore al 10% (precisamente 12,7%) anche l’incremento a Livorno, dove la bolletta ‘vale’ circa 396 euro l’anno, sempre per la famiglia tipo presa in considerazione dalla Uil (4 persone in una casa di 80 metri quadrati).

Segue Arezzo, dove tra il 2020 e il 2021 l’incremento ha superato il 10%, con un costo medio di quasi 338 euro, a Massa +8,3% con un costo medio di quasi 423 euro, a Siena si sfiora il +8%, con una spesa che supera i 271 euro l’anno. A Carrara l’aumento è del 2,3 per cento per un costo medio che sfiora i 400 euro l’anno, quindi Pistoia a +1,3% e un costo annuo di 373 euro. Sostanzialmente stabili Prato (+0,8%), dove si spendono poco più di 306 euro di Tari, e Grosseto (+0,3%), con 384 euro. Nella città metropolitana di Firenze la Tari è invece in calo: -2,5% tra il 2020 e il 2021 per un costo medio di 243 euro l’anno. Grosseto è inoltre tra i 10 comuni capoluogo d’Italia in cui la Tari ha registrato la flessione più alta negli ultimi cinque anni, cioè dal 2017: è del -10,1%.