Il prosecco si tiene in cantina... sul fondo del mare

L’idea è di Andrea Montrone, palombaro professionista che lavora nel porto di Talamone: ha deciso di custodire il prosecco in un modo originale

Una cantina sotto il mare

Una cantina sotto il mare

Orbetello (Grosseto), 7 aprile 2021 - Sulla costa del Parco dell’Uccellina, a largo della spiaggia di Cala di Forno, è stata installata la prima cantina subacquea autorizzata, grazie alla passione ed alla costanza di Andrea Montrone, palombaro professionista che opera nel porto di Talamone.

Il subacqueo, grazie all’aiuto dei tecnici e delle istituzioni, è riuscito ad ottenere la concessione di un piccolo tratto di mare, della superficie sottomarina di 400 metri quadrati ( 20x20), dove sistemare una serie di gabbie zincate che custodiranno in particolare qualche centinaio di bottiglie di vino prosecco, le quali a loro volta potranno finire presto sulle tavole di ristoranti e perché no, di clienti privati. L’area in questione, si trova a largo della costa ad una profondità di 15 metri ed è stata autorizzata dal Comune di Magliano che è competente per quel territorio.

"Il prosecco cullato dal mare è sommerso e dolcemente accarezzato dal movimento delle correnti e delle maree che creano un magico abbinamento che rende le bottiglie speciali – spiega l’ideatore dell’iniziativa, Andrea Montrone – a differenza dei vini senza bollicine che necessitano di stare fermi anche se messi sotto l’acqua, il prosecco migliora se si trova in un luogo dove viene movimentato. Iin pratica il mare si sostituisce ai cantinieri che nella cantine di tali vini quotidianamente girano le bottiglie per permettergli di affinarsi. Una movimentazione che oltretutto, secondo la mia esperienza, ne esalta il profumo ed elimina eventuali effetti dei solfiti".

La cosa particolare di tali bottiglie, che vengono lasciate in mare ad affinarsi dai 5 ai 12 mesi, è poi l’incrostazione degli agenti ed organismi sottomarini che gli conferisce un fascino particolare, soprattutto al momento di stapparlo su una tavola. Per il momento l’attività del "palombaro-cantiniere" sarà solamente quella di invecchiamento di bottiglie acquistate per proprio conto ma, in un futuro non troppo lontano, tale attività di stoccaggio subacqueo del vino in questione potrebbe diventare anche un semplice servizio, da svolgere per le ditte di viticoltori e produttori che lo vorranno fare. "Tutto ciò è stato possibile grazie alla mia perseveranza – dice Montrone – al Comune di Magliano che ha subito creduto nella validità del progetto, al Bsrc di Monia Renzi per l’ambiente e al tecnico Luca Darini dell’ufficio tecnico di Magliano, per tutta la documentazione burocratica e ultimo, ma non ultimo, a tutto lo staff dell’Autorità Portuale di Talamone".