Barocci: "Sembra un conflitto fra Istituzioni"

"La vicenda dei gessi rossi appare un conflitto tra istituzioni pubbliche, Regione e Arpat da una parte e Commissione parlamentare sui reati ambientali, Dda e Noe dall’altra". Lo dice Roberto Barocci (nella foto), leader del Forum Ambientalista.

"Vanno anche ricostruiti i fatti – aggiunge Barocci – che partono da quando la Tioxide, obbligata da una Direttiva Cee a non scaricare nel mar Mediterraneo i fanghi rossi, disse che non era più competitiva sui mercati internazionali".

"Questa valutazione allarmante – continua Barocci – è stata rinnovata costantemente, fino alla recente relazione illustrativa della Venator alla borsa di New York del 2020: si chiuderà a Scarlino in Italia e si delocalizzerà la produzione se non si riducono i costi di bonifiche. A questa minaccia, tutti i sindacati si sono mobilitati chiedendo alla politica di ridurre i costi di smaltimento. Che si è attivata non per chiedere e ottenere l’applicazione delle stesse regole di una concorrenza leale, fatta nel rispetto delle stesse norme e limiti internazionali, ma ha prodotto diverse deroghe ai limiti di legge europei per consentire di miscelare i rifiuti fanghi rossi con un altro rifiuto, diluendo il tutto, e annullare i limiti massimi di concentrazioni tossiche e nocive per alcuni elementi contenuti nei gessi rossi". Fra queste deroghe secondo Barocci "quelle regionali, sono sicuramente illegittime".