Avvento (Sib): "Subito norme o sarà la fine"

Balneari a Grosseto in agitazione per mancanza di intervento normativo del Governo sulla questione delle concessioni e della Bolkestein. Preoccupazione per il futuro delle imprese e delle famiglie.

Balneari in stato di agitazione. A decidere di mettere in atto qualcosa per difendere i loro diritti è stata la Giunta nazionale Sib alla presenza del Direttore della Fipe Roberto Calugi e del neo Segretario generale Federico Pieragnoli. Esaminata la situazione riguardante la questione della Bolkestein e la scadenza delle concessioni vigenti. "L’assenza del più volte da noi invocato intervento normativo chiarificatore del Governo - ha detto il presidente di Sib Confcommercio, Antonino Capacchione – sta creando una situazione caotica nella gestione della materia da parte degli Enti concedenti". Sulla questione interviene anche Daniele Avvento, presidente provinciale Sib Confcommercio. "Abbiamo atteso con pazienza e fiducia un intervento normativo da parte del Governo e del Parlamento che fosse definitivamente chiarificatore della vertenza dei balneari italiani e maremmani in particolare – doce Avvento –. Ma ancora non vediamo fatti concreti. Continuiamo ad ascoltare tante dichiarazioni, tutte a favore e a sostegno delle imprese che in Italia fanno il vero turismo rappresentando una parte molto consistente del Pil nazionale. Purtroppo, però, le parole, pur bellissime, non sono opponibili alle leggi e quindi ancora oggi il clima di incertezza è totale: non sappiamo se noi e le nostre famiglie avremo o meno un presente e un futuro". Secondo Avvento "purtroppo non possiamo più tollerare questa situazione, aggravata anche dai danni che le mareggiate continuano a fare. Non sappiamo più se ci conviene rimettere a posto le strutture danneggiate dalla pioggia e dal vento e mangiate dal mare, perché dovremmo spendere altri soldi senza sapere né se potremo continuare a lavorare in futuro, né ci è stato detto come i nostri investimenti, passati e presenti, saranno ‘pesati’ qualora dovesse essere confermato lo scenario delle gare pubbliche per l’affidamento delle concessioni. Non possiamo più aspettare: tra un mese è Pasqua - chiude –. O il Governo batte un colpo oggi stesso, oppure saremo costretti a far sentire la nostra voce in maniera diversa".