Allarme predazioni. Una segnaletica choc e una mappa digitale. Al via #salviamoipastori

Parte dalla Maremma la campagna di Coldiretti su attacchi incontrollati. Castelli: "La mattanza ormai è cronica: persi oltre 1500 capi all’anno. Dove c’è una pressione eccessiva servono catture e prelievi".

Non impressionarti se percorrendo la campagna toscana incontrerete vicino alla segnaletica di cantine, ristoranti e borghi, cartelli di colore giallo con la scritta "Qui muore la tradizione e l’economia del territorio" insieme all’immagine di una pecora nera a pancia in su. Si avete letto bene "in questo campo è avvenuto un attacco ad un capo di allevamento da parte di un predatore". Non è uno scherzo di qualche buontempone o una macabra trovata ma il grido esasperato dei pastori toscani stanchi e impotenti di fronte al genocidio quotidiano delle loro greggi. Una mattanza cronica che ha già inghiottito nel silenzio assordante una stalla su dieci insieme a oltre 1.500 capi all’anno tra pecore, capre, agnelli, asini e mucche in Maremma. La presenza fuori controllo dei predatori (lupi e ibridi), arrivati ormai anche davanti all’uscio delle case, è una minaccia per la sopravvivenza delle aziende zootecniche, della biodiversità e della tradizione casearia oltre a rappresentare un tema di sicurezza pubblica. Parte dalla Maremma la campagna promossa da Coldiretti Grosseto con il coordinamento di Coldiretti Toscana per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sull’emergenza predatori. Il primo cartello è stato apposto di fronte all’azienda di Simone Parrucci, giovane allevatore di Grosseto ed un po’ il simbolo di un settore che prova a ricostruire il suo futuro. "Con la campagna #salviamoipastori alziamo il livello di attenzione stimolando i cittadini in questa battaglia a difesa di centinaia di aziende che tengono in vita i pascoli, si prendono cura del territorio e sono un pilastro della filiera lattiero casearia. Chiediamo ai consumatori di essere al nostro fianco – dice Simone Castelli, presidente Coldiretti Grosseto –. Va ristabilito un equilibrio sostenibile per fermare lo sterminio, ovvero catture e prelievi". Oltre alla segnaletica, sarà disponibile una mappa digitale georeferenziata dei luoghi dove si sono consumati i "delitti" con tanto di legenda informativa (giorno, azienda, località, capi uccisi). La mappa potrà essere raggiunta anche con un QR code presente sulla cartellonistica. "La mappa sarà consultabile e sarà aggiornata settimanalmente sulla base delle denunce presentate ai nostri uffici in tutta la regione. – chiude – Con questo strumento cristallizziamo i fatti rendendoli di evidenza pubblica".