Signa sottotono La mission Coppa resta un miraggio

SIGNA 1914

0

CERTALDO

1

SIGNA 1914: Crisanto, Nencini S., Piampiani (58’ Giuliani), Diegoli, Tempestini, Franzoni, Tempesti P., Dallai, Tempesti L., Cellai (73’ Vitrani), Alesso. All. Scardigli

CERTALDO: D’Ambrosio, Pagliai, Vecchiarelli (89’ Razzanelli), Orsucci, Salvadori, De Pellegrin, Zanaj, Bernardini, Baccini (84’ Taraj), Nuti (67’ Pampalone), Corsi (92’ Bandini). All. Ramerini (squalificato) in panchina Conti

Arbitro: Merlino di Pontedera

Reti: 45’ Pagliai

Note: Espulso 85’ Taraj

Con una rete allo scadere del primo tempo del terzino Pagliai, complice la difesa del Signa non irreprensibile, il Certaldo si è aggiudicato la Coppa Italia eccellenza regionale la cui finale è andata in scena allo stadio "Gino Bozzi" delle Due Strade. La lunga e gloriosa storia del Certaldo fondato nel 1919 si arricchisce di una prestigiosa vittoria, ed è finita in festa con le bandiere viola a sventolare.

Un successo comunque meritato e giustificato anche da un paio di buone occasioni per raddoppiare che il Certaldo ha avuto nella ripresa. Il Signa è stato sicuramente al di sotto delle attese, qualche indecisione in difesa e poche vere opportunità per andare in gol.

La cronaca: avvio velocissimo con il Signa più ficcante ma senza creare occasioni, mentre il Certaldo più manovriero replicava con una certa pericolosità. La gara si faceva equilibrata senza vere emozioni. Al 45’ l’episodio decisivo della partita quando la difesa del Signa combinava il patatrac, con svirgolata di Tempestini, l’indecisione di un altro paio di difensori e Pagliai che di testa beffa la difesa ed infila. Nella ripresa si attende la riscossa del Signa. Al 9’ il bomber Tempesti ha un buono spunto, ma conclude sull’esterno della rete.

Al 16’ Alesso conclude in mezza girata di poco sopra la traversa. Al 30’ ghiotta occasione per Corsi che di testa manda a lato, e subito dopo è Baccini a calciare a lato. E’ l’ultimo sussulto della gara. Ora il Certaldo affronterà la vincente regionale dell’Emilia Romagna.

Antonio Mannori