DOMENICO FRANCO MORABITO
Sport

Sassolini, il volley (e il mondiale) nel destino

La regista di Bagno a Ripoli ha vinto il titolo Under 21: "Una montagna russa di emozioni. Giocare a Firenze insieme a mia sorella? Magari"

Helena Sassolini, a destra, insieme a Linda Mafredini, capitana dell’under 21

Helena Sassolini, a destra, insieme a Linda Mafredini, capitana dell’under 21

Nata a Bagno a Ripoli il 14 gennaio 2005, Helena Sassolini è la regista della squadra azzurra under 21 che in Indonesia, battendo in finale al tie break il Giappone, si è laureata campionessa del mondo. Un exploit stupendo per la giocatrice di padre figlinese e di madre danese che un anno fa al suo esordio in Nazionale vinse l’argento agli Europei under 20. Ha una sorella gemella, Victoria, pure lei giocatrice di volley di buon livello.

Helena, dopo l’oro 2021 e gli argenti 2019 e 2023 l’Italia è salita nuovamente sul tetto del mondo. Questa volta con lei in campo. Cos’ha provato? "Una montagna russa di emozioni. Eravamo partite col sogno di vincere ma sapevamo che non sarebbe stato facile e che avremmo dovuto impegnarci al massimo per riuscirci".

Fra l’altro con un percorso quasi netto: una sola sconfitta, anche questa al tie-break, ad opera della Turchia nell’ultima partita del girone, e per il resto sette vittorie contro alcune squadre fortissime come Polonia, Cina, Brasile e lo stesso Giappone. "Siamo state brave a credere in noi stesse e a reagire nei momenti più difficili".

Quando e come è nata la sua passione per il volley? "Da piccola avevo iniziato col nuoto. Mia madre mi ha però raccontato che una volta, quando io e mia sorella facevamo la quinta elementare, ci vide entusiaste a guardare in tv una partita di pallavolo. Così ci iscrisse entrambe a un corso al Cus Siena, dove nel frattempo la famiglia si era trasferita per motivi di lavoro del babbo, e da allora non abbiamo più smesso".

Dopo le giovanili e le prime esperienze in B2 l’occasione giusta è arrivata nel 2021. "Quando sono stata chiamata a Novara dove ho disputato due stagioni in B1 e collezionato anche qualche convocazione in A1. Da lì altri due anni a Lecco in A2 mentre il prossimo anno giocherò con la Futura Giovani a Busto Arsizio".

Continuando allo steso tempo i suoi studi universitari in Economia. "Conciliare studio e sport richiede impegno e sacrificio ma non voglio assolutamente smettere".

Sua sorella, intanto? "Dopo Novara, dove andammo entrambe, le nostre strade si sono divise: lei a Offanengo, poi lo scorso anno a San Giovanni in Marignano dove ha conquistato la promozione in A1, e nella prossima stagione all’Altino Abruzzo Volley, ancora in A2".

Avrete così modo di incrociarvi di nuovo da avversarie. "Sì, è sempre una sensazione strana ritrovarsi dalla parte opposta della rete. Ma è anche stimolante perché, sia pure con maglie diverse, ci sosteniamo a vicenda".

Sarebbe bello, allora, che prima o poi poteste tornare a giocare insieme, come agli inizi. "Certo, è un altro bel sogno, e chissà che non si realizzi".

E se questo fosse a Firenze, da dove siete partite, per riavvicinarvi anche a casa? "Sarebbe il massimo".

Franco Morabito

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