Nardino, viola di cuore L’esempio di un leader

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Vicario, Gollini oppure un altro nome ancora? Tra le varie incertezze del mercato viola c’è quella di chi sarà il portiere della prossima stagione. Ovviamente, i tifosi sperano che arrivi uno bravo e sfogliando nella ricca galleria di portieri viola di grande qualità non sarebbe male che avesse lo stesso valore e le stesse motivazioni di Leonardo Costagliola (per tutti Nardino), titolare nella squadra gigliata dal 1948 al 1955.

Partiamo dal rendimento di Costagliola: costante, essenziale, affidabile, molto tecnico, è un elemento centrale nella costruzione del famoso “blocco“ difensivo viola avviato da Luigi Ferrero. E’ un leader in campo e fuori, uno senza peli sulla lingua, schietto (a volte troppo) e generoso. Fa parte della straordinaria scuola di portieri in viola. Di fatto lascia alla vigilia del trionfale campionato 1955-56, ma è proprio lui a indicare in Sarti il suo erede.

Se poi passiamo alle motivazioni va detto che Nardino è nato a Taranto, è cresciuto nel Bari e quando è già nel mirino del “Grande Torino“ e del Bologna, preferisce senza esitazioni la destinazione di Firenze perché è la città che più gli piace e lì vuole andare a vivere. Una scelta che, qualche anno dopo, confermerà pienamente: "Più che per la Fiorentina io ho sempre giocato per Firenze, perché è la mia città del cuore". Ecco, sarebbe bello avere un portiere come Costagliola per rendimento e amore per Firenze. Ci proviamo?

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