Libertas e Club Sportivo: in nome di Firenze. Quella (doppia) amichevole di un secolo fa

Nel week end del 27 aprile 1924 la sfida, con il Pisa, di una selezione di giocatori delle due società che diventaranno la Fiorentina

Libertas e Club Sportivo: in nome di Firenze. Quella (doppia) amichevole di un secolo fa

Libertas e Club Sportivo: in nome di Firenze. Quella (doppia) amichevole di un secolo fa

Nel week end del 26 e 27 aprile 1924, cioè esattamente un secolo fa, vennero disputate due gare amichevoli decisamente particolari, che videro impegnata una selezione fiorentina formata dai giocatori di Libertas e Club Sportivo, cioè le due squadre che, solo due anni dopo, avrebbero dato vita all’attuale Fiorentina. La partita del 26 aprile ebbe uno spettatore d’eccezione, ossia Benito Mussolini, quel giorno a Firenze per presenziare alle manifestazioni dei mutilati della “grande” guerra (a cui venne devoluto l’intero incasso della gara). Il confronto, che si tenne in via Bellini alle 16:25, prevedeva inizialmente la presenza del Circle Olimpique de Paris, ma la blasonata formazione francese diede forfait e, al suo posto, scese in campo il Pisa, squadra decisamente più attrezzata e vice campione d’Italia solo 3 anni prima. A dar man forte ai fiorentini, che solo un anno e mezzo prima erano stati protagonisti di un’epica rissa nel corso di un derby giocato proprio in via Bellini, venne chiamato l’astro nascente del calcio livornese Mario Magnozzi, che avrebbe esordito in Nazionale il mese successivo. Il Pisa, invece, si rinforzò con il lucchese (anche se scozzese di nascita) “Johnny” Moscardini, quasi a rinverdire le ancestrali fazioni del periodo mediceo. Dopo l’iniziale saluto romano, accompagnato dal tradizionale “hurrà”, la selezione fiorentina, scesa in campo con una maglia bianca fasciata con il tricolore italiano, non riuscì a resistere a lungo alle offensive dei nerazzurri, i quali si imposero con un perentorio 5-1.

Il giorno dopo, domenica 27 aprile, all’Arena Garibaldi di Pisa si tenne quello che all’epoca era considerato una sorta di “ritorno”, anche trattandosi di amichevoli, in cui i fiorentini, a lungo in dieci uomini, vennero sconfitti di misura per 2-1. Nel corso della mattinata della stessa giornata venne anche apposta una lapide in piazza D’Azeglio in memoria del senatore Piero Puccioni, uno dei protagonisti della “rivoluzione pacifica” del 27 aprile 1859 che portò alla cacciata dei Lorena. Dopo quello storico episodio Puccioni ed altri due patrioti (Carlo Fenzi e Leopoldo Cempini) fondarono il quotidiano La Nazione, che vide la luce il 19 luglio 1859.

Roberto Vinciguerra

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