
Jovic in azione in maglia viola
Moena, 15 luglio 2022 - "Sono qui per aiutare", ripete con improbabile modestia Luka Jovic accorgendosi alla fine di essere ripetitivo, e scusandosi per la monotonia delle risposte tradotte da un’interprete femminile invisibile, ma presente in audio. Certo è difficile entrare nella testa di questo centravanti che si giocherà con Vlahovic il posto da titolare nella nazionale serba, i sorrisi sono rari come le presenze e i gol delle ultime stagioni nel Real, eppure a nessuno sfuggono le strepitose potenzialità di un attaccante che ha scelto Firenze per tornare se stesso. Il duello a distanza con Vlahovic è evidente ("Lui ha fatto benissimo a Firenze, io spero di fare altrettanto, anche perché in Nazionale saremo compagni, ma qui saremo avversari") ed è solo uno dei passaggi della prima intervista concessa dopo i 4 gol segnati in 45 minuti.
Due curiosità: Jovic ha scelto la maglia numero 7 perché non erano rimasti liberi altri numeri ("E’ la prima volta che la indosso, speriamo mi porti fortuna") e nel giorno libero è volato a Belgrado per il visto di soggiorno necessario per risiedere in Italia. Il dg Barone ha introdotto Jovic sottolineando un concetto particolare: "Lui ha scelto di venire a Firenze per mettersi in gioco. Abbiamo lavorato tanto per averlo... Creiamo tante occasioni da gol e ci auguriamo che Luka possa sfruttare le opportunità che gli verranno offerte".
Il quale Jovic, ha spiegato di aver puntato sulla Fiorentina anche per i tanti pareri favorevoli che gli sono arrivati dai suoi compagni serbi. Poi, a proposito della sua forma fisica: "Ho lavorato durante le vacanze per presentarmi in buone condizioni, ho un piccolo problema al polpaccio ma spero si possa risolvere in fretta. Il rigore calciato nella prima amichevole? Per un centravanti è importante segnare, spero che sia il primo di molti rigori che batterò per la Fiorentina. Quanti golo prometto (ha poi detto a Sky)? Voglio farne 30. Ho seguito la serie A fin da bambino, so che la fase difensiva è molto curata, ma non so se per me sarà più complicato rispetto alla Liga. La Conference League? Sono sicuro però che grazie alle mie esperienze in Champions avrò l’opportunità di rendermi utile. L’attaccante a cui mi ispiro? Beh, troppo facile dire Cristiano Ronaldo".
Bella e articolata la risposta su Cabral: "E’ un ottimo giocatore, è logico che ci sia la concorrenza ma questo ci aiuterà. Spero che faremo tutti e due una bellissima stagione". Infine sul modulo di gioco: "In carriera ne ho variati tantii, sono sicuro che troverò il modo di aiutare la squadra anche nel 4-3-3". Un saluto infine ad Ancelotti: "Un allenatore eccezionale". Un giorno, forse, Jovic dirà le stesse parole di Italiano.