Morte di Dupasquier al Mugello, i piloti si interrogano: giusto correre?

Tutti concordi: "E' stato difficile". Ma qualcuno ci va giù duro, come Bagnaia e Aleix Expargaro

Il minuto di silenzio prima della partenza (Ansa)

Il minuto di silenzio prima della partenza (Ansa)

Firenze, 30 maggio 2021 - Un dibattito che tiene banco sui social e nel paddock. E' stato giusto correre al Mugello dopo la morte del giovane pilota svizzero Jason Dupasquier? Anche i piloti hanno spiegato il loro stato d'animo. A partire dal decano: "Voglio fare le mie condoglianze alla famiglia di Jason e ai suoi amici, purtroppo la situazione era disperata. Sapendo che un pilota è morto, ti chiedi se abbia senso continuare a fare la gara - ha detto Valentino Rossi - Io penso che da una parte non abbia senso fare la gara, ma allo stesso tempo penso che abbia comunque senso correre, perché evitare di gareggiare non avrebbe cambiato le cose".

Più amara la considerazione di Francesco Bagnaia: "La gestione della notizia non è stata delle migliori, il minuto di silenzio ci ha scosso e non ci siamo potuti concentrare abbastanza. Essere caduto oggi non mi interessa, oggi abbiamo perso un ragazzo di 19 anni ed è difficile da accettare. Se fosse accaduto a un pilota MotoGP non avremmo corso".

Va giù duro sul fatto che al Mugello si sia corso lo stesso anche il pilota dell'Aprilia Aleix Espargaro: "Oggi è stata una giornata molto dura, quando è arrivata la notizia sono rimasto molto sconvolto. Non riesco a capire come c... possiamo fare noi piloti a fare un minuto di silenzio in griglia e poi resettare tutto e gareggiare - ha detto lo spagnolo - È dura accettare una notizia del genere, era un bambino. Quando ieri è successo ho chiesto a Rivola di informarsi dalla Dorna, perché se fosse morto prima della FP4 non avrei corso. Queste cose capitano, sto male con me stesso perché non capisco come posso mettere il casco dopo il minuto di silenzio".

"Ogni volta che passavamo alla curva 9 pensavo a Dupasquier, questa vittoria è per lui", ha detto Fabio Quartararo dedicando la vittoria al Mugello al 19enne pilota svizzero. Il francese poi sventola la bandiera svizzera dal gradino più alto del podio. "Ho vinto - aggiunge il pilota francese della Yamaha - ma non è semplice gioire, perché abbiamo perso un nostro amico, non è stato facile partire, avevo in mente Jason".

Infine Joan Mir: "Questo podio è per Jason. Oggi è stato difficile mettere il casco e correre, il podio è per lui e la sua famiglia".

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