Il pari scialbo della gara di Conference. Antella vs Lebowski. Se il calcio della gente diverte più dell’Europa

L'articolo analizza le altalenanti prestazioni della Fiorentina di Italiano, sottolineando la mancanza di coerenza e la confusione tattica. Nonostante le critiche, si sottolinea che la squadra è ancora in corsa e potrebbe raggiungere l'obiettivo semifinale. Viene anche elogiata la vittoria dell'Antella nella Coppa Italia di Promozione, evidenziando l'importanza del calcio locale.

Antella vs Lebowski. Se il calcio della gente diverte più dell’Europa

Antella vs Lebowski. Se il calcio della gente diverte più dell’Europa

Se per caso vi è capitato di vedere in tv Real-City e poi la Fiorentina di Conference avrete provato quella strana sensazione che si può provare passando da un concerto de Depeche Mode a San Siro a un live di Deborah e i gabbiani alla Sagra del Pinolo di Chiesanuova. Che poi l’allenatore dice che siamo stati bravi a non subire gol. Il classico bicchiere mezzo pieno. Oppure tre bicchieri di Tequila uno di fila all’altro. Dipende. Comunque è vero: se la Fiorentina gioca da Fiorentina (quella che ci piace di più) al Franchi quel triste 0-0 verrà dimenticato in tempo reale e la squadra di Italiano raggiungerà l’obiettivo semifinale. Quindi non c’è da disperarsi. Anche se tutte le cose dette o scritte fino ad oggi fanno riflettere tanto che viene voglia di giocare coi paradossi.

Del tipo: dopo la sconfitta con la Juventus si è detto che la Fiorentina non ha giocato il primo tempo perchè forse aveva puntato tutto sulla Conference. Il che porta a pensare che non ne abbia giocati due in Repubblica Ceca perché ha puntato tutto sul ritorno di Coppa Italia con l’Atalanta, che nel frattempo ha fatto tre gol ad Anfield. Paradossi, appunto. Quindi o bene bene, oppure puntiamo tutto sulle ferie. La realtà ci dice che i viola sono ancora in corsa, ma il fatto che questa squadra non abbia ancora imparato a mettere sotto le squadre, scarse e forti che siano, brave a difendersi fa un po’ riflettere. Poi magari alziamo un trofeo e tutto questo sarà dimenticato. Altro allenatore, altri giocatori, stesso Viola Park. Ma intanto vediamo di trovare un po’ di coerenza.

Il resto sono le solite litanie. Italiano azzecca qualche partita e ne sbaglia altre. E’ chiaro che nel suo intimo anche lui non vede l’ora di cambiare aria. Ma non sarà per questo che i suoi ogni tanto sbracano. Non sarà stato lui a dire ai suoi esterni offensivi di tornare indietro dopo aver fatto finta di puntare l’avversario. E neanche a dire a Nzola di salvare la porta avversaria da un tiro di Beltran che sta per finire dentro. C’è un bel po’ di confusione nella testa di tutti. E quella frase dedicata ai centravanti, quella che dice “Non segna ma lotta per la squadra” alla fine mette addosso una malinconia simile a quando, dopo aver visto un brutto film, ti consoli con un classico: “La storia non regge, gli attori mediocri, però bella la fotografia”. Mah.

Infine. Onore all’Antella, che ha conquistato la Coppa Italia di Promozione nella finale, vinta nei supplementari con il Lebowski. Un mercoledì sera speciale, con duemilacinquecento tifosi sulle gradinate del piccolo stadio delle Due Strade. Questo è ancora il calcio della gente, che non sarà Real-City dal punto di vista dello spettacolo, ma che ha poco da invidiare partite di Conference giocate alle 18.45 di giovedì in Repubblica Ceca. Vabbè, pensiamo positivo. Del negativo ne facciamo a meno.

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