Golf, Bagnoli confermato presidente di Golfimpresa

Il presidente del Parco di Firenze traccia la strada: "Fare sistema per crescere. Va superato il luogo comune: il nostro non è uno sport per vecchi, ricchi e snob"

Giuliano Bagnoli

Giuliano Bagnoli

Firenze, 3 gennaio 2018 - Continua ad avere l'accento fiorentino il vertice di Golfimpresa, il consorzio dei proprietari di campi da golf. Giuliano Bagnoli, presidente del Parco di Firenze, è stato rieletto alla guida di una realtà che comprende 52 club diffusi in Toscana, Lombardia, Val d'Aosta, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Liguria. Cinquantaquattro anni, buon golfista (handicap 13,6) con un passato da campione di tiro a volo individuale e a squadre (specialità fossa olimpica) agli Europei juniores 1982, Giuliano Bagnoli è al secondo mandato da presidente ed è accompagnato in questo suo incarico da un consiglio a forte densità toscana: ne fanno parte Nicola Bianchi (vicepresidente del Golf Club Centanni di Bagno a Ripoli), Fabio Giuliani (presidente del Golf Club Quarrata) e Riccardo Gifford (direttore del Cosmopolitan di Tirrenia).

"Il nostro consorzio - spiega Bagnoli - non è in competizione né alternativo alla Federazione italiana golf, ma vuole esserne complementare. Mettiamo a disposizione tutte le professionalità necessarie a supportare la gestione e la parte economico-finanziaria dei circoli: consulenti agronomici, gestionali, fiscali e civilistici".

Quanto è grande il bacino di golfisti del vostro consorzio?

"Abbiamo circa ventimila giocatori. Abbiamo creato una app, che deve essere implementata, per far circolare questa massa di golfisti nei circoli consorziati. Ogni club comunica nella app le proprie offerte e iniziative".

Quali sono i primi obiettivi di Golfimpresa?

"Dobbiamo approvare un codice etico per evitare offerte al ribasso tese a sottrarre giocatori agli altri circoli del consorzio. La concorrenza fra i soci di Golfimpresa va fatta solo attraverso la qualità dei servizi, non sui prezzi. Vogliamo inoltre creare una centrale acquisti per abbassare i costi sui prodotti necessari alla manutenzione dei campi, come ad esempio sabbia, concimi e sementi. Infine, vogliamo superare il luogo comune che vede il golf come uno sport per vecchi, ricchi e snob".

Il Parco di Firenze incarna al meglio questo messaggio.

"Il mio circolo ha 500 soci e nel 2017 abbiamo creato oltre 60 nuovi giocatori su un totale di 1200 dal Duemila, anno di inizio attività con l'apertura del campo pratica, a oggi. Il costo della nostra quota sociale annuale è inferiore a quello di una palestra, il golf può essere praticato in tutte le fasce di età ed è indicato per mantenere una buona salute".

Il suo è l'unico circolo di golf sul territorio di Firenze.

"Siamo all'Isolotto, a pochi minuti dal centro storico. La nascita e la crescita del Parco sono state anche importanti operazioni culturali e sociali. Abbiamo introdotto il golf in un quartiere rosso e ci siamo allargati acquisendo gli spazi di due campi da calcio in disuso. Abbiamo realizzato questa realtà bonificando un'area ridotta a discarica e assai degradata. Oggi il Parco di Firenze è un giardino a disposizione dei fiorentini".

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