Fiorentina, lutto per la morte di Gigi Radice

Prima di vincere lo scudetto con il Torino, esordì in serie A sulla panchina viola. Quel burrascoso esonero del '93

Gigi Radice nell'anno del trionfo con il Torino

Gigi Radice nell'anno del trionfo con il Torino

Firenze, 7 dicembre 2018 - Un grande del calcio se n'è andato: a 83 anni, dopo una lunga malattia, è morto Gigi Radice, uno degli allenatori più innovativi del calcio italiano a partire dagli anni '70. Il suo nome è legato, come giocatore, soprattutto alla vittoria in Coppa Campioni nella stagione '62/'63 con il Milan. Come allenatore la sua impresa più grande è stata quella di riportare il tricolore al Torino nel '75/'76 per la prima volta dopo Superga. 

Il suo nome, però, è legato anche alla Fiorentina dove fa il suo esordio in serie A come allenatore nella stagione '73/'74 con una squadra in cui c'erano giovani di valore come Antognoni, Roggi e Guerini. Il suo "calcio totale", sin dall'inizio, è stato divertente e intenso con un pressing  a tutto campo.  In quella sua prima avventura in viola la squadra dopo un buon avvio cala alla distanza e chiude al sesto posto in classifica. 

Burrascosa la sua seconda volta in viola: subentra all'esonerato Lazaroni e chiude al 12° posto nel campionato '91/'92. Nell'annata successiva la squadra (con giocatori come Batistuta, Effenberg, Brian Laudrup) parte benissimo e scala le vette della classifica giocando un bel calcio che oggi si direbbe "propositivo". Poi, dopo il ko interno con l'Atalanta il clamoroso litigio negli spogliatoi tra Radice e il vicepresidente viola Vittorio Cecchi Gori che costò l'esonero al tecnico milanese, con la squadra in lotta per l'Europa. La stagione, poi, finì in maniera particolarmente disgraziata con la clamorosa retrocessione in serie B dei viola.

In carriera ha allenato anche Inter, Milan,  Bologna, Cagliari e Roma

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