ANDREA GIANNATTASIO
Sport

Fiorentina: il nuovo allenatore e la sfida dei prestiti da valutare

Il successore di Palladino dovrà decidere sui prestiti di ritorno alla Fiorentina, tra rendimento e caratteristiche.

Il successore di Palladino dovrà decidere sui prestiti di ritorno alla Fiorentina, tra rendimento e caratteristiche.

Il successore di Palladino dovrà decidere sui prestiti di ritorno alla Fiorentina, tra rendimento e caratteristiche.

Avrà il suo bel da fare il successore di Raffaele Palladino. Chiunque esso sia, intendiamoci. Visto che la costruzione della rosa per la prossima stagione sarà un argomento che riguarderà gioco forza chiunque andrà a sedersi sulla panchina viola. E in attesa che parta ufficialmente il mercato, ecco che prima di ogni altra cosa sarà compito del nuovo tecnico valutare quanti tra i prestiti che torneranno alla base saranno idonei a restare. Questione di caratteristiche, certo (la sensazione è che in ogni caso la Fiorentina opterà per un allenatore in grado di variare più moduli) ma anche di rendimento offerto nel corso dell’ultimo campionato. Ecco, sotto quest’aspetto è bene dire subito che il piatto piange e nemmeno poco. Visto che tolti alcuni giovani (dei quali parliamo altrove), tra i giocatori più "maturi" che torneranno a Firenze quasi nessuno è riuscito fin qui a convincere i rispettivi club d’appartenenza a esercitare l’opzione di riscatto.

Certo, ci sarà tempo fino al 18 giugno eppure il sentore è che, escluso Biraghi (che resterà al Torino) e il già ceduto Kayode (acquistato dal Brentford), la lista dei giocatori che da metà luglio farà di nuovo capolino al Viola Park sia lunga: tra le pedine più deludenti figurano senza dubbio M’Bala Nzola (che al Lens, oltre a un rendimento scadente, ha avuto pure problemi comportamentali), Riccardo Sottil (che dovrà farsi perdonare anche la frase: "Il Milan è un sogno che si avvera"), Gino Infantino (appena 3 presenze negli Emirati Arabi con l’Al-Ain) e il super carneade Abdelhamid Sabiri (di rientro dall’avventura in Arabia con l’Al-Taawoun con 0 gettoni in viola nell’arco di tre anni ma con ancora uno di contratto). Sufficienza stiracchiata, se pur per motivi diversi, per cinque elementi che tuttavia non sembrano ugualmente destinati a restare sotto la nuova gestione: è il caso di Jonathan Ikoné (l’unico che può ancora covare speranze di riscatto da parte del Como), Christian Kouame (che dovrà prima di tutto pensare a rimettersi in sesto dopo la lesione al crociato subita a Empoli), Antonin Barak e Josip Brekalo (entrambi di rientro dal Kasimpasa) oltre a Nicolas Valentini (che nonostante sei mesi discreti a Verona ad oggi sarebbe il sesto centrale di una squadra che, specie con l’arrivo di Pioli, dovrebbe giocare a quattro in difesa). Punto di domanda su Oliver Christensen: in caso di salvezza della Salernitana ai playout, il danese potrebbe restare in B in prestito.

Andrea Giannattasio

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