Vlahovic blindato: ora deve decollare

Dusan è rimasto nonostante le offerte. Il blitz del Wolfsburg e la mega proposta da 40 milioni in Italia

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di Angelo Giorgetti

Voto in pagella nella partita contro la Samp: 6 e mezzo (soprattutto per il gol, che non è poco per chi ha il 9 sulla maglia). Voto in pagella a Cesena contro lo Spezia: 5 pieno. Ondeggia Dusan Vlahovic fra il ruolo di invidiata promessa – nonostante un finale di stagione decisamente fragile – e la definizione di post adolescente non ancora pronto per fare un mestiere difficile, che poi tecnicamente è "quello di buttarla dentro". Eppure la Fiorentina non solo negli ultimi giorni di mercato si è fatta una domanda: perché – dopo Chiesa e prima ancora di Milenkovic – proprio Vlahovic è stato il giocatore più richiesto?

Mica con approcci vaghi, no no, proprio bussando con tanti soldi. Premier, Bundesliga, Italia: si sono mossi in parecchi. In Inghilterra i tabloid hanno scomodato addirittura l’Arsenal – non sono arrivate conferme – ma è certo l’interesse di altri club (di sicuro c’era il Newcastle). In Bundesliga sondaggio del Borussia Dormund, ma il vero affondo è stato quello del Wolsfsburg arrivato a offrire – attraverso un’operazione complessa che avrebbe potuto portare quasi 30 milioni nelle casse viola. In Italia oltre al Verona si è fatta avanti, pesantemente (quando pensava di cedere Dzeko ancora di più), la Roma: attraverso un’impalcatura dilazionata come quella di Chiesa, la cifra finale si spingeva addirittura verso i 40 milioni. Altre società si sono interessate a Vlahovic, ma i nomi non sono noti.

Quindi: o tutti questi club e anche la Fiorentina si sbagliano, oppure la possibilità che il giovane Dusan abbia grandi potenzialità da sfruttare è alta. Ora dipende essenzialmente da lui, supponendo che i musi abbastanza lunghi visti durante il mercato fossero la vetrine di uno stato d’animo comprensibile: ma come, mi vogliono tutti queste squadre e mi trattenete qui per non farmi giocare? Ora pare che Iachini si sia deciso e nel frattempo è arrivato anche l’esordio in Nazionale: 39 minuti giocati complessivamente contro Ungheria e Turchia nelle partite che la Serbia ha giocato in Nations league.

Uno dei problemi è quello della continuità, perché bisognerà pur concedere a un giovane centravanti – chiunque esso sia – la possibilità di avere una striscia di partite a disposizione per crescere a acquistare fiducia, oltreché autostima? Finora Iachini ha alternato Kouame e Vlahovic, lasciando pochissimo spazio a Cutrone (che potrebbe partire a gennaio, anche perché la Fiorentina dovrebbe girare al Wolverhampton altri 16 milioni nel caso venissero superate le 26 presenze. Per ora, da quando è arrivato, siamo a 23 (solo 14 di queste però hanno superato i 30 minuti).

Ma qui interessa Vlahovic, da parte sua è arrivato il momento di aggiungere spessore a un’appartenenza che viaggia sotto buoni auspici da tanto tempo, forse troppo. Certo è che se la Fiorentina dovesse replicare una partita come quella vista a Cesena, estrarsi dalla mediocrità sarebbe difficile per chiunque.

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