Cutrone, Vlahovic, Kouame: ora tocca a voi

Il passaggio del turno di coppa Italia riaccende la squadra viola, ma l’emergenza-gol continua. E Prandelli studia la soluzione

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di Riccardo Galli

Ci voleva il piccolo e giovane Montiel a ’congelare’ lo stato depressorio della Fiorentina del post-Benevento.

Ci voleva quella magia, proprio quando tutto stava scivolando nella direzione di un incubo, per stampare un sorriso sulla faccia di Prandelli e far sospirare dirigenti e giocatori. E così mentre Cesare ha potuto brindare alla sua prima vittoria delle gestione bis della panchina viola, la Fiorentina è tornata a respirare e si è presa il passaggio del turno di coppa, stoppando di fatto lo stato depressorio delle ultime ore.

All’ordine del giorno semmai è mancato ancora una volta il lavoro degli attaccanti. E qui il discorso rischia di farsi seriamente preoccupante. La Fiorentina dei tre bomber, i tre giovani bomber, continua a non segnare. L’avarizia di gol – nonostante le occasioni e le mille combinazioni tattiche sperimentate con Vlahovic, Cutrone e Kouame – rimane una realtà. Realtà che Prandelli dovrà cercare di trasformare e su cui la società potrebbe intervenire nel corso del mercato di gennaio.

Vlahovic in crisi. Il centravanti è forte, sicuramente ha i numeri giusti, e su questo nessuno continua da avere dei dubbi. Forte ma per una qualche ragione (condizione fisica? pressioni? momento di fragilità psicologica?) il gol non arriva. Anzi, Vlahovic continua a sbagliare e a trascinarsi dietro paragoni ingombranti sui ’vecchi’ numeri 9 viola e il suo potenziale ancora inepresso. Roba da crisis di nervi. Certo, con Prandelli anche il rapporto personale viaggia e potrà solo migliorare rispetto a quello vissuto con Iachini, ma la realtà dell’attaccante serbo dice che la Fiorentina potrebbe puntare a non correre più il rischio (almeno nelle partite sull’orizzonte breve) di dover andare avanti con l’astinenza da gol di Dusan. Magari per tentare di sfruttare le motivazioni di Cutrone.

Il futuro dell’ex Milan. La formula contrattuale con un riscatto che potrà scattare (o non scattare) in base alle presenze in campo ha sicuramente condizionato l’avventura in viola dell’attaccante rientrato in Italia dall’Inghilterra. Detto questo, al momento, la condizione di Cutrone sembra migliore rispetto a quelle dei compagni di reparto. L’ultima immagine è proprio quella dell’assist confezionato a Montiel a Udine. Non solo. Anche senza troppa fortuna nella finalizzazione, Cutrone, ogni volta che si è ritagliato uno spazio in campo, la porta l’ha cercata. Come ha cercato il dialogo con i compagni nella costruzione delle manovre d’attacco.

E’ possibile che Prandelli adesso decida di sfruttare i segnali incoraggianti ricevuti da Cutrone. Magari già domenica contro il Milan... quel Milan che può dare motivazioni particolari al suo ex dal dente avvelenato.

La posizione di Kouame. Il cambio di allenatore ha ridisegnato in modo netto il ruolo dell’ex Genoa. Per Iachini era una punta, un attaccante da schierare come centrale o come spalla; per Prandelli, Kouame è un esterno offensivo. Magari utilizzabile, come jolly anche sulla linea d’attacco vicino al centravanti, ma questa è solto e soltanto l’eccezione. La regola, insomma, o almeno quella ristabilita da Prandelli, vuole che Kouame galoppi sulla fascia, rifornisca di palloni il centravanti e magari trovi anche lo spunto giusto per concludere a rete a dare un po’ di ossigeno allo score dei marcatori viola.

Così, a Milano, specie nel caso l’allenatore recuperi sull’altra Callejon (e in attesa di qualche miracolo firmato Ribery), l’ex Genoa potrebbe ricollocarsi nella posizione preferita e spingere la Fiorentina a riaccendere la spia del gol. Quei gol che gli attaccanti viola ancora non sono riusciti a segnare.

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