"Aria fresca", 20 anni dopo: "Una stagione straordinaria" / VIDEO

Walter Santillo ricorda il boom della trasmissione tv che spopolò prima in Toscana, poi in tutta Italia: "Una fucina di attori che hanno fatto grande strada, esperienza irripetibile"

Panariello nelle vesti del pr di Orbetello e Carlo Conti

Panariello nelle vesti del pr di Orbetello e Carlo Conti

Firenze, 21 novembre 2015 - Era il 1995 e la comicità toscana ritornò sulla scena con prepotenza: c'era Benigni, è vero, ma per il resto l'Italia non aveva ancora subito la fascinazione che per anni avrebbe portato sugli schermi - quelli piccoli della tv e quelli grandi dei cinema - la parlata del Granducato. Ci pensò Aria fresca, il programma trasmesso prima da Canale 10 e poi da Videomusic e Telemontecarlo.

Una storia lunga, quella di "Aria fresca": parte negli anni Ottanta con "Succo d'arancia", prosegue con "Vernice fresca", che da un certo punto in poi veniva registrato alla discoteca Manila di Campi Bisenzio, tanto era il successo di pubblico. Pare addirittura che un giovanissimo Matteo Renzi - è il retroscena raccontato da Walter Santillo - andasse da Rignano a Campi Bisenzio in bici per vedere lo spettacolo. La Vernice diventò Aria e ci fu il botto. la location era più prestigiosa - La Bussola di Focette - e la trasmissione assunse una veste più "adulta", professionale.

In quella trasmissione il maestro di cerimonie era Carlo Conti, che ebbe una giusta intuizione: non solo presentatore che facesse da intermezzo tra i vari sketch comici, ma una vera e propria spalla del comico di turno, che fosse Giorgio Panariello, Massimo Ceccherini, Alessandro Paci, il grande e compianto Andrea Cambi, Katia Beni, Niki Giustini, Graziano Salvadori. E ancora Cristiano Militello, Lucio Caizzi, Gaetano Gennai, Emanuela Aureli. Rimase più ai margini Leonardo Pieraccioni, che aveva annusato l'aria del cinema e di lì a poco avrebbe portato sullo schermo la sua prima regia. "I laureati", ma del gruppo non solo faceva parte: era tra le colonne portanti e a Vernice fresca lo aveva dimostrato. 

Per Conti, dunque, un ruolo alla Corrado o alla Vianello, ma con una cifra tutta fiorentina. E soprattutto c'era il genio comico di questi personaggi, Panariello in primis, che spopolava con personaggi rimasti negli anni: come l'ubriacone Merigo con la sua bicicletta, Mario il bagnino, il bambino Simone, Lello Splendor, il pr della discoteca Chiticaca di Orbetello, l'improbabile impresario Nando con il suo guinzaglio legato... non si sa a chi o cosa e i tormentoni. "Roberta... saluta tutti, eh!", "In mezzo a voi.. Lello Splendor", "Si vede il marsupio?".

Un successo così grande che la trasmissione approdò su Telemontecarlo. Poi le carriere "soliste" dei comici che portò a una diaspora. Dieci anni dopo ci fu una grande reunion al Saschall di Firenze e nel 2010 su RaiUno andò in onda "Voglia d'Aria fresca", sempre condotto da Conti, in una sorta di riedizione. Ma certe vicende non si possono replicare...

Walter Santillo ricorda come proprio con quell'esperienza iniziò il suo cammino di autore, parallelo a quello di conduttore e inviato. Anche lui a quell'esperienza deve molto: già qualche tempo prima, al Bandiera Gialla Ri rimini, l'aveva notato una certa Raffaella Carrà...

"Fu una stagione irripetibile, una fucina di comici - ricorda Santillo - e attori meravigliosi che hanno fatto grande strada. Ricordo un clima meraviglioso... c'erano entusiasmo, voglia di fare". "C'era Panariello, Ceccherini, Paci, Giustini, Salvadori, il grande Andrea Cambi, che purtroppo ci ha lasciati troppo presto, Militello, che poi prese un'altra strada, ci veniva a trovare qualche volta Pieraccioni. Le donne? C'era una presenza di qualità più che di quantità. Ma non eravamo misogini, eh" però le donne ci stavano lontane...". 

 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro