Don Chisciotte, la bella pazzia. Boni e Yilmaz da applausi

Lo spettacolo in scena alla Pergola fino al 24 marzo, poi a Pontedera. La recensione di Titti Giuliani Foti

Alessio Boni e Serra Yilmaz in scena (foto Lucia De Luise)

Alessio Boni e Serra Yilmaz in scena (foto Lucia De Luise)

Firenze, 20 marzo 2019 - Il coraggio, la follia, l’amore per la vita. Gli uomini che nel corso dei secoli, hanno osato svincolarsi dalla rete di regole predeterminate che, a loro volta, ci determinano – avvalendosi del sogno, della fantasia, dell’immaginazione – sono stati spesso considerati ‘pazzi’. Salvo poi venir riabilitati più tardi, molto più tardi, dalla Storia. Questo e molto di più il messaggio che parte dallo spettacolo che  ha debuttato  l’altra sera al Teatro della Pergola con, diciamolo subito, grande successo. Un romanzo, il "Don Chisciotte" di Cervantes, ciclicamente riproposto, qui rivisto e riadattato per il teatro con sintetica bravura  da Francesco Niccolini. In scena Alessio Boni è Don Chisciotte e Serra Yilmaz è Sancho Panza.

In scena  tutto il dissolvimento dell’antico mondo e la contraddittorietà del presente che sono trattati dal palcoscenico come materia di trasformazione parodistico-fantastica della realtà.  Forse ci vuole una qualche forma di pazzia, ancor prima che di coraggio, per compiere atti eroici: questo il messaggio più calzante e nello stesso tempo tenero. Quella pazzia bella, che permette di sospendere, per un eterno istante, il senso del limite. Don Chisciotte combatte contro l’inadeguatezza della nobiltà, contro un mondo che non lascia spazio all’immaginazione e, come si sa anche troppo bene, annichilisce le aspirazioni.

Mai come oggi un testo come Don Chisciotte è attuale e pregnante, in un mondo così stretto e schiavo dei social e ossessionato nel comunicare all’impazzata senza senso restando, l’uomo, profondamente solo e senza più nessuno spazio per la fantasia. Dunque questo simbolo di libertà e utopia, che ha debuttato al Teatro della Pergola - e si potrà vedere fino a domenica 24 marzo, e poi andrà al Teatro Era di Pontedera dal martedì 26 e mercoledì 27 marzo - va assolutamente visto. 

Alessio Boni è un Don Chisciotte gigante: bravo, convincente, che combatte  contro i mulini a vento ai quali ognuno di noi può dare milioni di significati. Una prova d’attore coi controfiocchi che Cervantes sicuramente approverebbe. Al suo fianco un’ipnotica Serra Yilmaz nel ruolo di Sancho Panza che anche coi capelli turchini rende straordinario il suo ruolo di servo fedele. Voglio dire anche del cavallo, stupendo: in scena Boni, la Yilmaz che si muove  dentro un asinello-ciambella  e il cavallo formano una triade da manuale. 

La regia di Alessio Boni, Roberto Aldorasi e Marcello Prayer è veramente un unicum nel suo genere che non passa né passerà inosservata, uno spettacolo andato in scena anche grazie alla lungimiranza di una produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, con la  Fondazione Teatro della Toscana. Questo viaggio di due ore e poco più che filano via lisce e senza cedimenti di nessun tipo aiuta a ritornare anche a quell’infanzia che dobbiamo coltivare dentro di noi.

Applausi calorosi ripetuti di almeno dieci minuti di fila.  Da vedere 

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