Un violino per far cantare Schumann

Firenze, 13 gennaio 2022 - La prova della violinista kazaka Alena Baeva era molto attesa. Il Concerto per violino e orchestra di Robert Schumann è meno noto rispetto a quelli per violoncello e pianoforte: la sua caratteristica principale è quella di coniugare la cantabilità al virtuosismo. Un compito non semplice nell'ambito del concerto dell'Orchestra della Toscana diretta da Kazushi Ono al Teatro Verdi. Infatti solista e orchestra hanno affrontato inizialmente la pagina lasciando un po' in secondo piano la sonorità per poi cambiare decisamente direzione nel secondo e terzo movimento. Baeva e Ort hanno così recuperato con rigore e passione la bellezza della pagina che ci auguriamo possa essere proposta più spesso nei programmi dei concerti.

A Ono e all'Ort erano affidati altri tre brani, ma Le Tombeau de Couperin di Maurice Ravel non è stato eseguito per l'improvvisa positività al Covid di uno dei professori che ha portato a un ridimensionamento del programma. Sono quindi state proposte a inizio concerto la Pavane di Gabriel Fauré e l'Idillio di Sigfrido di Richard Wagner. Due composizioni che nella loro diversità hanno la caratteristica di mettere in evidenza le singole parti e sezioni dell'orchestra. Legni e archi hanno seguito con naturalezza e grande vocazione melodica le indicazioni di Ono, che sul podio ha dimostrato un'ottima attitudine per questo tipo di repertorio, in particolar modo per la pagina wagneriana.

Ai festeggiamenti del pubblico a fine concerto si sono aggiunti quelli dell'orchestra per il professore di corno Paolo Faggi all'ultimo impegno con l'Ort prima della pensione. Replica venerdì 14 a Empoli, Palazzo delle Esposizioni (info www.orchestradellatoscana.it)