Psicologia, i pazienti raccontano il dramma della deprssione

Dato rilevante: le donne hanno il doppio della probabilità di ammalarsi, spesso a causa della perdita del partner per morte, divorzio o separazione in genere

Dottor Loris Pinzani

Dottor Loris Pinzani

Firenze, 29 dicembre 2015 - Oggi, al caffè le Giubbe Rosse in piazza Repubblica si è tenuto un incontro in cui sono stati presentati i risultati di una psicoterapia mirata al trattamento delle depressioni non risolte, il cui numero è di notevole rilevanza e si aggira intorno al 20% del totale. Durante l'incontro sono stati esposti casi reali trattati e proiettate parti salienti di interviste a soggetti usciti dal dramma depressivo. Il metodo in questione, denominato “Processo Anevrotico”, è stato studiato e viene applicato dal dottor Loris Pinzani, terapeuta fiorentino.

NUMERI - In Italia soffrono di depressione almeno una volta nella vita un numero stimabile intorno ai 7,5 milioni di persone, all’incirca il 12,5% della popolazione. Si cura solo il 35% della popolazione affetta. Si considera per la sola Italia un danno economico pari a 4 miliardi di euro all'anno, in termini di ore lavorative perdute; tuttavia queste stime sono destinate a variazioni, collegate a stile di vita e pressione sociale in aumento. Nel mondo le morti dovute al disagio depressivo sono 850mila ogni anno, la gran parte per suicidio. Le stime divulgate dall'Organizzazione mondiale della sanità basate su un campione di 89mila soggetti intervistati, conferma che mediamente il 15% della popolazione dei paesi industrializzati ha sofferto di depressione almeno una volta nella vita, contro l'11% del resto del mondo. La percentuale sale al 28% per gli abitanti dei paesi con elevato reddito pro-capite. Dato rilevante: le donne hanno il doppio della probabilità di ammalarsi, spesso a causa della perdita del partner per morte, divorzio o separazione in genere. Queste considerazioni materializzano l'entità del problema ed in esso la rilevanza delle patologie depressive non risolte dal solo intervento farmacologico. A questo è rivolto lo studio applicativo esposto in termini giornalistico-divulgativi. L'autore, teorico del Processo Anevrotico, espone una impostazione in grado di aprire nuove prospettive di cura per questo grave danno individuale prima che sociale e collettivo.

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