Unioni civili, "cerimonia solenne e un calendario di prenotazioni unico con i matrimoni"

La mozione di sedici consiglieri del Pd con le richieste al sindaco, che commenta: "Le celebrerò con soddisfazione, da cattolico non mi sento affatto ferito"

Un matrimonio gay (foto di repertorio)

Un matrimonio gay (foto di repertorio)

Firenze, 12 maggio 2016 - Istituire la cerimonia di unione civile tra persone dello stesso sesso "in forma solenne": è quanto chiede al sindaco di Firenze Dario Nardella una mozione firmata da sedici consiglieri del gruppo Pd di Palazzo Vecchio.

In base all'atto, si richiede anche che "matrimoni e dichiarazioni di costituzione di unione civile tra persone dello stesso sesso siano organizzate con un calendario di prenotazioni unico".

"Lo spirito della mozione - spiega il primo firmatario, il consigliere Giampiero Gallo - è plaudere all'approvazione di una legge che, pur nei suoi limiti, porta il nostro Paese più vicino alle democrazie più avanzate in fatto di riconoscimento di diritti. Per Firenze, si tratta di significare lo spirito di inclusività e accoglienza che l'ha sempre contraddistinta, sottolineando la crescita delle coscienze nella società civile nel dibattito degli ultimi mesi e dando un messaggio chiaro al brusio omofobico".

E proprio Nardella commenta così l'approvazione della legge: "Da sindaco non appena sarà emanato il decreto del governo in attuazione della legge mi appresterò con soddisfazione a celebrare anche personalmente queste unioni civili e come cattolico non mi sento affatto ferito, non vedo limitata la mia libertà religiosa e i miei valori. Trovo anzi che l'Italia abbia davvero fatto un passo in avanti".

Così oggi il sindaco di Firenze Dario Nardella ha commentato l'approvazione da parte del Parlamento della legge sulle unioni civili. "Al di là di tante chiacchiere e di polemiche pretestuose - ha aggiunto - anche questa volta contro il governo, questo è un fatto. La si può pensare come si vuole ma l'Italia ha una vera, nuova legge sulle Unioni civili ed è un grande fatto. Ho salutato con soddisfazione e apprezzamento il voto del Parlamento. L'Italia era rimasta fanalino di coda, ora finalmente ha una legge che riconosce dei diritti nuovi a cittadini della nostra Repubblica attuando anche un principio molto chiaro della nostra Costituzione: l'articolo 3 che stabilisce l'obbligo per le istituzioni di riconoscere piena e uguale dignità a prescindere anche dal sesso".

Quando alle dichiarazioni di Salvini, Nardella ha aggiunto: "Salvini ha detto che è per il no al referendum costituzionale, perché, lo ha detto lui, vuole 'difendere la Costituzione'. Bene, allora si rilegga l'articolo 3, e cambi idea su quello che ha detto" sulle unioni civili "perché altrimenti sarebbe, come è già successo molte altre volte, molto incoerente".

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