Joe Biden, il ricordo di Valdo Spini: "Quella volta in cui lo incontrai a Firenze"

Primarie democratiche in Usa, il vincitore del Super Tuesday e il ritratto del politico toscano

Valdo Spini

Valdo Spini

Firenze, 4 marzo 2020 - Su Joe Biden, il candidato delle primarie democratiche in Usa, vero vincitore del Super Tuesday americano, riproponiamo un articolo de La Nazione del 2008 con un ritratto che di lui fece Valdo Spini, politico toscano, ex onorevole che, tra gli altri incarichi, fu Ministro per l'Ambiente. 

In un afoso pomeriggio estivo del 1987, rientravo a Firenze da Roma e non vedevo l’ora di raggiungere l’agognato mare. Mi giunse una telefonata del consolato americano a Firenze per dirmi che assolutamente dovevo rinviare la partenza per incontrare “un senatore americano”. Anche se i miei piani venivano non poco scombinati, aderii alla richiesta.

All‘appuntamento presso il Circolo Rosselli di Firenze, si presentò così un giovane senatore biondo, che mi disse di rappresentare il piccolo stato del Delaware nel New England, nella storica costa Est degli USA. Si chiamava Joseph (Joe) Biden.Mi raccontò della sua vita. Subito dopo l’elezione al senato, aveva perso la moglie e una figlia in un incidente d’auto, mentre gli altri due figli erano rimasti seriamente feriti. Si riteneva in dovere da allora di tornare ogni sera da Washington a casa, a Wilmington (Delaware) per assicurare loro la sua presenza.

Mi parlò del suo grande interesse per la politica estera e per i rapporti con l‘Italia e discutemmo dei principali problemi del momento. Si presentò in modo molto garbato, senza darsi delle arie, anche se, mi disse in modo molto piano,che intendeva concorrere alla nomination democratica per le elezioni presidenziali US A del 1988.

Qualche giorno dopo, leggendo i giornali mi resi conto di quanto forte fosse diventata la sua posizione politica. I democratici non sembravano avere molte speranze nella campagna elettorale per la successione al presidente repubblicano Ronald Reagan. Si erano manifestate varie candidature, Gary Hart, Richard Gephardt, ma il più forte sembrava essere diventato appunto Joseph Biden, che molti giovani consideravano quasi un nuovo Kennedy.

Ovviamente la mia delusione fu grande, quando, nel settembre successivo, Biden dovette abbandonare la campagna per uno di quei cosiddetti “scandali” che percorrono la politica americana. Nel suo caso si sarebbe trattato della mancata citazione del precedente autore di un pezzo dei suoi discorsi elettorali (fu accusato di avere plagiato Neil Kinnock) e di una non corretta citazione di un suo voto scolastico.

Joseph Biden, colpito da una campagna di stampa micidiale, uscì di scena e al suo posto i democratici candidarono Michael Dukakis che doveva rivelarsi un candidato del tutto inadeguato e soccombere al candidato repubblicano, il vice presidente uscente George Bush Sr. che divenne presidente degli Stati Uniti. Qualche tempo dopo venne fuori che lo scandalo contro Biden era stato montato ad arte!

Biden peraltro non si scoraggiò. Rimase in politica, continuò ad essere eletto ininterrottamente al Senato, coltivando i suoi interessi in politica estera, fino a diventarne presidente della potentissima Commissione Affari Esteri. Quanto a me, occasioni di un dialogo così disteso a quattrocchi non ne ebbi più. Solo incontri in sedi ufficiali negli USA. Oggi arriva la nomination nel ticket democratico come candidato alla vicepresidenza.

Voglio, adesso esprimergli un messaggio di simpatia. Porterà alla candidatura di Barack Obama l’apporto di una grande esperienza negli affari internazionali,di una lunga militanza nel partito democratico, della rappresentanza della costa Est degli Stati Uniti,nonché della sua fede cattolica accanto alla fervente militanza evangelica e protestante di Barack Obama. E naturalmente,mi auguro che torni da vicepresidente a visitare Firenze!

Valdo Spini

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