Regionali Toscana, campagna elettorale a nervi tesi

La fuga dal Movimento 5 Stelle e il battibecco Scaramelli-Nardini agitano ancora di più le acque

Alessandra Nardini e Stefano Scaramelli

Alessandra Nardini e Stefano Scaramelli

Firenze, 12 febbraio 2020 - Verso una campagna elettorale ad alta tensione. Ecco i due casi nelle ultime ore in Toscana che mostrano i nervi molto tesi. E se questo è solo l'inizio, chissà cosa accadrà da ora alla prossima primavera (si vota per le Regionali a maggio). Primo: la fuga dal Movimento 5 Stelle. Secondo: Stefano Scaramelli (Italia Viva) ancora contro Alessandra Nardini (Pd).

Dopo l’addio al M5 Stelle e l’adesione al Gruppo misto, il consigliere regionale Gabriele Bianchi entra nell’orbita della maggioranza nel Consiglio regionale toscana e con il suo simbolo «La Toscana nel cuore», sosterrà la candidatura di Eugenio Giani per il centrosinistra. Bianchi era stato, nelle ultime settimane, interlocutore di Valerio Fabiani, vicesegretario toscano dem, per un possibile dialogo tra Pd e M5S verso le elezioni. Valerio Fabiani sottolinea: "Ciò che preoccupa è che Gabriele abbia dovuto strappare con il Movimento per compiere questo passo".

"Il governo è un esperimento meraviglioso, perché otteniamo molto: dal blocco dell'aumento dell'Iva al cuneo fiscale. Le cose si portano a casa - sottolinea Bianchi - quando si collabora e nel momento in cui le forze politiche vincono la paura di mettersi attorno a un tavolo per confrontarsi. Mai vorrei che la Regione finisse in mano al centrodestra. Mi sposto anche per arginare queste forze".

E sul suo futuro politico non si sbilancia: "Farò un passaggio con Giani. Proporrò un confronto tematico, ma al momento non c'e' nessuna candidatura". Altri lo seguiranno tra i grillini? "No: siamo molto concentrati nella campagna elettorale, sul lavoro" ha detto Irene Galletti, candidata del Movimento 5 Stelle a presidente della Regione Toscana.

Va avanti il faccia a faccia tra i consiglieri regionali Scaramelli e Nardini a suon di battute dopo un primo screzio sui social domenica scorsa. Sullo sfondo diversi motivi politici tra cui l'opportunità o meno di fare una lista del candidato presidente (Giani) che il Pd vorrebbe, ma è mal digerita da Italia Viva. "Volevo offrirle un caffè, ma la vedo ancora nervosa, meglio una camomilla - dice il consigliere regionale di Italia Viva - Voglio vedere se si può rilassare con un’alleanza che copra un campo plurale”. E Nardini replica: "Visto quanto è esagitato Renzi, la offra a lui".

“Ci vuole rispetto reciproco e una moderazione dei toni. Il rispetto nei confronti degli altri parte dall’utilizzo di parole congrue e moderate ha detto Scaramelli. Ebbene lo invitiamo a fare buon uso del consiglio dispensato alla consigliera Alessandra Nardini. Rivolgersi ad una collega dicendo che ‘ha bisogno di una camomilla’ e ‘voglio vedere se si può rilassare’, è un commento inaccettabile che certamente non sarebbe stato rivolto ad un collega maschio. Al di là della polemica e della dialettica politica, invitiamo Scaramelli ad abbassare i toni e a rientrare in quel recinto di rispetto politico e umano che invoca”.

Così in campo la vice capogruppo del Pd in consiglio regionale Monia Monni insieme alla vicepresidente del Consiglio Lucia De Robertis e alle colleghe Ilaria Bugetti, Fiammetta Capirossi, Ilaria Giovannetti, Serena Spinelli. Tutte esprimono la loro solidarietà alla consigliera Alessandra Nardini . “Il rispetto delle donne – proseguono le consigliere- e la loro centralità non possono essere soltanto una bandierina da sventolare, ma devono essere praticati quotidianamente a partire da un’ aula istituzionale e dal linguaggio utilizzato”.

E Alessandra Nardini rilancia: "Invito il mio collega per un tè alle cinque, rispolverando una tradizione britannica dalla quale spererei assorbissero anche un po' di educato contegno nella discussione. Sia chiaro, comprendo tutto, sia che i sondaggi sul loro partito li preoccupino sia la nota e ormai prevedibile consuetudine di Renzi ad alzare i toni per contrattare meglio, ma non penso che sia un atteggiamento saggio continuare a provocare fibrillazioni al Governo (vedi prescrizione) e a destabilizzare le alleanze regionali in Toscana e non solo".

Sulla lista Giani Scaramelli conclude: "E' un dato di fatto che non ce n'è bisogno. Noi abbiamo iniziato un percorso di coalizione che è fatto di 18 sigle, e noi è con quello che vogliamo proseguire, a sostegno del nostro candidato governatore. Non mi sembra che a quel tavolo ci fosse la lista Giani".

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