Wanda Ferragamo e le donne degli anni ‘50

Inaugurata l’esposizione-omaggio nella sede di Palazzo Spini Feroni per la moglie di Salvatore, che prese le redini della maison

di Eva Desiderio

Lei non si lodava, non amava mettersi al centro della scena, raccontava sincera di come era passata bruscamente ad occuparsi dell’azienda di famiglia alla morte del marito Salvatore Ferragamo nel 1960, lei che aveva solo 38 anni, dopo essere stata moglie e madre di sei figli secondo gli usi del Dopoguerra, tutta casa, cucina, bambini. "Non mi ero mai occupata di lavoro ma Salvatore mi raccontava tutto della fabbrica e degli operai, delle scarpe e del suo sogno di arrivare non solo a calzare ma anche a vestire uomini e donne in tutto il mondo", raccontava sempre Wanda Miletti Ferragamo, la capitana d’azienda scomparsa nell’ottobre 2018 e mai dimenticata per la sua forza e i suoi valori di donna da tutti coloro che l’hanno amata e conosciuta. Per primi i figli, Giovanna, Ferruccio, Leonardo e Massimo Ferragamo, ieri a Palazzo Spini Feroni per la presentazione della mostra "Donne in Equilibrio. 1955-1965", a cura della direttrice del Museo Salvatore Ferragamo Stefania Ricci e della storica Enrica Valleri.

Commossi e orgogliosi i fratelli Ferragamo di questa mamma meravigliosa, che li ha instradati nel loro percorso aziendale con pugno di ferro e aaffetto. Stefania Sandrelli, madrina di questa giornata di presentazione, ha letto alcune frasi molto intense dagli scritti di Wanda Miletti Ferragamo che fino all’ultimo giorno si è seduta alla scrivania del suo studio. "Lei diceva che subito aveva dovuto trovare l’equilibrio tra famiglia e lavoro", racconta Stefania Ricci, che per l’esposizione si è avvalsa di un eccellente comitato scientifico e importanti prestiti.

Un percorso che si snoda in nove stanze a cominciare dallo studio della Signora Ferragamo, nelle sale del Museo Ferragamo per una mostra che si apre oggi e che resta aperta fino al 18 aprile 2023, per raccontare come cambia la famiglia, come nascano nuove figure professionali, nell’arte e nelle scienze, dal mondo dei mestieri a quello dei consumi, dal cinema al giornalismo, con l’arrivo travolgente delle teenager che dalla loro cameretta volevano conquistare il mondo, un racconto vivo e attualissimo che deve fare riflettere tutti, specie le donne di oggi.

"Donne in equilibrio deve evocare una serie di posture intellettuali e concettuali, esaltare soprattutto un messaggio per il futuro e le donne di oggi con l’idea di un armonico equilibrio", spiega Elvira Valleri che ha studiato la storia delle donne in Italia e nel mondo. Wanda, modello di family business irraggiungibile, ma anche di donna capace dell’intelligenza dei sentimenti, per i 6 figli e i 23 nipoti, un aspetto che emerge con prepotenza dalla pagine del libro scritto dalla nipote Ginevra Visconti (figlia di Fulvia che non c’è più) "Nel libro rosso di Tà. La vita di Wanda Ferragamo", con introduzione di Melania Mazzucco, dove Tà è il soprannome datole dal primo nipote Gaetano, figlio di Giovanna, perché non amava esser chiamata nonna. Ginevra racconta delle lettere e degli insegnamenti di Wanda, racchiusi in libri rossi di pelle che aveva regalato a ogni nipote, per tramandare valori, affetto, una fede limpida e un credo meraviglioso sulla forza del lavoro e sull’esempio di Salvatore.

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