Via Pistoiese, troppi paletti e cordoli

La protesta dei residenti: "Diventerà una camera a gas per le code"

I paletti in via Pistoiese (foto New Press Photo)

I paletti in via Pistoiese (foto New Press Photo)

Firenze, 8 settembre 2019 - Come un muro, via Pistoiese divide, invece di unire, i borghi di Peretola e Brozzi dalle Piagge. Una strada che, protestano i residenti, si trasformerà in una camera a gas. Soprattutto quando ricominceranno le scuole e il traffico tornerà quello di sempre. Sui social, e non solo, non si placano le proteste. Il Comitato 50145 boccia l’intervento di Palazzo Vecchio, che a fine agosto ha sistemato dei cordoli "che restringono la carreggiata e aumenteranno il traffico e i disagi per chi transita sulla strada». «Avevamo già segnalato – spiega Ugo Arrighetti, del comitato – che la progettazione poteva essere fatta meglio. Sicuramente i cordoli metteranno in sicurezza via Pistoiese, ma trasformeranno la via in una camera a gas per chi ci vive".

Secondo Arrighetti manca una viabilità alternativa di snellimento sia interna alle Piagge che di scorrimento alternativa a via Pistoiese. "Era auspicabile fare prima queste ricuciture – sottolinea – invece che bloccare il traffico sulla Pistoiese e poi trovare le soluzioni alle valanga di problemi che ci saranno".

I residenti sono preoccupati anche per i giri lunghi che dovranno fare per tornare a casa e per il fatto che, con il restringimento della carreggiata, sarà molto facile trovarsi imbottigliati nel traffico, in coda, magari dietro a un bus. Senza contare che di notte "tutti quei restringimenti, paletti e cordoli diventano pericolosi".

Della questione se ne stanno occupando anche i consiglieri del quartiere 5, Angela Sirello (Fdi) e Matteo Chelli (Lega), che hanno raccolto le proteste dei residenti. "I cordoli – sottolinea Sirello – hanno già i segni lasciati dalle gomme delle auto. E’ pericoloso per i motorini".

"Il progetto è del 2013 ed è fatto principalmente per mettere in sicurezza via Pistoiese", replica l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti. "Negli ultimi sei anni ci sono stati su quella strada 410 incidenti, 340 con feriti gravi e tre morti. Quasi il 50% di questi incidenti – sottolinea Giorgetti – sono stati causati dalla svolta a sinistra. Per questo nel progetto sono state protette le intersezioni dove c’è appunto la svolta a sinistra".

In quanto al rischio traffico, sottolinea Giorgetti, "il cantiere è ancora in corso e sono rimasti alcuni interventi da fare". Per esempio le fermate degli autobus saranno spostate in modo da permettere agli automobilisti di sorpassare i mezzi pubblici. I mezzi di emergenza potranno scavalcare il cordolo di 12 centimetri, e, se necessario, saranno aperti dei varchi. A cantiere concluso, comunque, saranno verificati per introdurre eventuali correttivi.

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