Un caso di influenza aviaria, controlli al via

Rilevato in un allevamento sul territorio di Scandicci, la prevenzione si estende nel raggio di 10 chilometri e comprende anche Montelupo

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Ci risiamo con l’influenza aviaria. Giusto per non farci mancare nulla. Il territorio di Montelupo Fiorentino rientra nel raggio dell’area di sorveglianza (sono 10 km) per un focolaio rilevato a Scandicci. E’ stato l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Toscana a comunicare una positività per influenza aviaria su carcasse provenienti da un allevamento. Si spiega che i virus influenzali aviari ad alta patogenicità hanno determinato nel corso degli anni epidemie di particolare gravità, dimostrando la capacità di diffondersi rapidamente fra gli allevamenti avicoli nonché rappresentare un rischio zoonosico, cioè con salti di specie verso l’uomo.

E’ dunque indispensabile “attivare in tempi rapidi adeguate misure di controllo ed eradicazione per contenere l’eventuale diffusione del virus dell’influenza aviaria nel territorio”. E’ disposta dunque l’istituzione di una zona di protezione con un raggio di 3 km dall’allevamento sede di focolaio, e di una zona di sorveglianza con un raggio di 10 km sui territorio dell’azienda Asl Toscana Centro. Vi rientra come detto anche Montelupo. Ecco che cosa accade adesso: sopralluogo, da parte dei veterinari della Asl Centro, presso tutte le aziende commerciali per sottoporre ad esame clinico il pollame e gli altri volatili in cattività con eventuale esecuzione di accertamenti diagnostici; censimento di tutte le aziende avicole sia commerciali che familiari; sono vietate fiere, esposizioni, mercati, mostre e vendita ambulante di pollame o volatili; divieto di rilascio di pollame o volatili per il ripopolamento faunistico; obbligo di segnalare immediatamente alla Asl eventuali aumenti della morbilità o della mortalità o cali significativi dei livelli di produzione; obbligo per tutti gli allevatori di collaborare con il personale incaricato delle attività di controllo e eradicazione del virus e di seguire le istruzioni impartite dal personale intervenuto.

Ancora: divieto, salvo autorizzazione del veterinario ufficiale dell’azienda sanitaria, di rimozione o spargimento della pollina proveniente dagli allevamenti che si trovano nelle zone di protezione e sorveglianza; i titolari delle aziende commerciali tengono un registro di tutti i visitatori dell’azienda, escluse le abitazioni, in modo da agevolare la sorveglianza e la lotta contro la malattia. Tale registro deve essere messo a disposizione della Asl.

Andrea Ciappi

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