Togliere le moto dal Mugello non ha senso

Riccardo Galli

Chissà perché si è deciso di mettere nel mirino il Mugello. Mugello inteso come Gp d’Italia, ma anche la casa di Valentino Rossi o il salotto bello (e buono) della Ferrari che ne è proprietaria. Già, chissà perché è partito questo proiettile mediatico nella direzione di quella che da anni, tanti anni, è considerata la tappa più bella del Mondiale. Dalla gente e sopratutto dai piloti. E così, nel gioco dei sospetti, viene da pensare che quasi quasi il problema, più che del Mugello stesso, sia di chi porta le gare in tutti gli angoli del mondo e adesso si trova a offrire uno spettacolo che vale tanto, vale oro, ma che senza Rossi e dopo la pandemia sa di avere in mano un oro che deve essere un po’ rilucidato. In qualche modo, con qualche colpo di fantasia, con qualche idea innovativa. E non ipotizzando uno scenario simil-catastrofico di togliere un Gp all’Italia (Mugello o Misano) che di Gp ne meriterebbe anche tre.

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