Sit-in per la legge Zan Parla anche Malika "Non ho più famiglia"

Oltre mille persone hanno affollato piazza Santissima Annunziata. Presente la ragazza cacciata di casa perché omosessuale

di Iacopo Nathan

Bandiere, manifesti, colori, e la grande voglia di far sentire la propria voce. In oltre mille ieri hanno affollato piazza Santissima Annunziata, per manifestare a favore dell’approvazione del disegno di legge Zan. Quaranta piazze in tutta Italia, infatti, si sono tinte con i colori dell’arcobaleno ieri, con l’intento di favorire l’approvazione da parte del Senato dei dieci articoli del disegno di legge.

"Non stiamo parlando di libertà di pensiero, ma non approvando il ddl Zan aiutiamo l’odio – spiega Mauro Scopelliti, presidente dell’Arcigay Firenze e organizzatore della manifestazione –. Abbiamo riempito questa piazza perchè vogliamo farci sentire, ma è da sottolineare il fatto che non è una manifestazione solo destinata alla comunità Lgbtqia+, di tutti noi. L’omofobia colpisce tutti, anche gli eterosessuali, nessuno ti offenderà chiedendoti prima il tuo orientamento sessuale. Siamo tutti possibili bersagli".

Il suono dei tamburi e le urla dei partecipanti hanno riempito la piazza, che sotto il loggiato ha visto alternarsi tante persone, che hanno raccontato la loro storia, sempre con l’obbiettivo di combattere i reati d’odio. L’ospite speciale della manifestazione, senza dubbio, è stata Malika Chalhy, la ragazza di Castelfiorentino che dopo aver rivelato alla sua famiglia di essere omosessuale è stata cacciata di casa.

"Dove posso andare a farmi sentire, cerco sempre di non far mancare la mia presenza. Il mio obbiettivo è evitare che altri ragazzi passino quello che ho passato io. Dobbiamo far approvare il Ddl Zan, è giusto che qualcuno ci tuteli. Sono qui per ribadire che la famiglia non ha colori".

La ragazza è tornata anche a parlare della vicenda che l’ha vista protagonista: "La mia famiglia non la sento più, non ho più nessuno. Fortunatamente ho una nuova famiglia digitale, che mi sta riempiendo di attenzione, solidarietà e sostegno".

"Sento la responsabilità di quello che sto facendo, ho i riflettori puntati su di me, ma credo molto nei valori per cui lotto – continua Malika –. So benissimo di avere tanta responsabilità addosso. Ho voluto partecipare a tutti i costi perchè Firenze è la mia città, e volevo essere vicino ai miei concittadini"

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