Br, sequestro Moro: la Balzerani presenta libro, nessun accenno a via Fani

La presentazione al centro sociale di Firenze Sud. Polemiche per la scelta della data, proprio nel giorno dell'anniversario della strage

L'ex brigatista Barbara Balzerani ai tempi del processo (Ansa)

L'ex brigatista Barbara Balzerani ai tempi del processo (Ansa)

Firenze, 16 marzo 2018 - Non ha fatto alcun accenno al sequestro Moro. Ma ha fatto discutere l'invito che il Cpa Firenze Sud, centro sociale molto attivo nel capoluogo toscano, ha rivolto a Barbara Balzerani, ex br che partecipò al sequestro di Aldo Moro e all'uccisione dei membri della scorta. Sì perché l'evento, la presentazione del libro della Balzerani, si è tenuto nel giorno dei quarant'anni dal sequestro dello statista della Democrazia Cristiana. "L'invito era organizzato da tempo, nessuno ci crederà ma non abbiamo pensato mai a questa coincidenza", dice Edoardo Todaro, sindacalista dei Cobas, introducendo l'iniziativa con Silvia De Bernardinis, autrice della prefazione. 

Il libro è la storia di due donne in carcere, una proveniente dalla lotta armata, l'altra in fuga dalla miseria: un personaggio, quest'ultimo, ispirato da una donna di colore conosciuta da Balzerani proprio in prigione. A finire sotto accusa per entrambe è il modello di sviluppo e di progresso imposto dall'Occidente. «Le macchine hanno aumentato lo sfruttamento», ha affermato l'ex brigatista, ammettendo la sconfitta della prassi rivoluzionaria del secolo scorso. «Un aggiornamento della nostra cassetta degli attrezzi sarebbe necessario», ha detto Balzerani, che ha indicato nelle lotte della Val di Susa contro la Tav un modello possibile, «un modo nuovo di opporsi al capitale».

«È inaccettabile - dice l'onorevole Gabriele Toccafondi - che una ex brigatista non pentita possa dare lezioni sugli anni più drammatici e bui della nostra democrazia. Rimango stupefatto e sbalordito di fronte all'idea che il rapimento, la morte di Aldo Moro e della sua scorta possano essere giudicati da uno degli autori di tale massacro proprio nel giorno in cui ricorre il quarantesimo anniversario della strage di Via Fani. Tali personaggi mai pentiti di tali atti dovrebbero rimanere nell'ombra, in silenzio senza ostentare la propria persona».

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