Senza mascherina Il senso di colpa al supermercato

Ormai più di due anni fa il mondo è stato colpito da un bruttissimo virus e abbiamo dovuto abituarci a vivere con qualcosa con cui non avevamo confidenza, non apparteneva alla nostra vita quotidiana, perché ci entravamo in contatto soltanto quando andavamo dal dentista o dovevamo sottoporci a qualche intervento chirurgico: la mascherina.

All’inizio l’obbligo di indossarle, le mascherine, ha provocato tanto caos. Per un po’ di tempo sono state introvabili e anche carissime. A Madrid si è scatenata una forte polemica sul tema mascherine su persone vicine al governo regionale che, secondo il partito dell’opposizione, hanno fatto affari con la vendita di questi prodotti che per tanto tempo sono diventate un bene di prima necessità. Si può sicuramente dire allora che la mascherina è stata una protagonista indiscussa nostra vita nell’ultimo periodo. Tra tanti anni, guarderemo le foto fatte in questo lungo periodo di pandemia e vedremo mascherine ovunque. Indossate, sul braccio, colorate, chirurgiche, Ffp2. Foto di classe a scuola dove solo si vedono gli occhi, niente sorrisi, niente linguacce. Io, ad esempio, mi ricordo come se fosse ieri la prima volta che sono uscita di casa con una mascherina. L’avevo con me per andare a fare la spessa. All’epoca vivevo a Milano e siccome la città è stata il luogo dei primi casi in Europa c’era tanta paura e incertezza. La mascherina era obbligatoria per fare la spesa e la spesa era l’unica cosa che si poteva fare. Forse per questo la prima cosa che ho fatto appena hanno tolto l’obbligo di indossarle e stato andare a fare la spesa senza. Non so se forse si tratta di una questione psicologica, ma non vedevo l’ora di entrare al supermercato a fare acquisti senza mascherina. MI attirava di più dell’equivalente in palestra. E cosi è stato. Lunedì alle 8.30 ero già all’interno di un famoso centro commerciale, contenta, felice, col sorriso sulle labbra. Scendo dalla macchina e vedo già gente nel parcheggio che però la mascherina ce l’hanno. Resisto. Entro, e vedo che sono l’unica che gira senza. Mi guardano, e se devo essere sincera, mi sento un po’ in colpa. Come se stessi facendo qualcosa di sbagliato. Starò facendo bene? È una mancanza di rispetto verso gli altri? E allora dopo nemmeno tre minuti prendo la mia mascherina dalla borsa e mi copro naso e boca. Sogno finito. Delusione totale. Non ci posso credere che ora piano piano dobbiamo abituarci ad avere una vita normale.

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