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Scuola, il sindacato vede nero: "Meno alunni, stesse classi pollaio. E solo il 70 per cento delle assunzioni"

Il segretario di Flc Cgil Rossi: "Al calo di 2.100 iscritti corrisponde quello di 40 docenti e 38 classi". Per il sostegno meno della metà degli insegnanti sarà di ruolo. "Personale Ata? Nessun segnale positivo".

Il calo demografico si fa sentire sulla popolazione scolastica

Il calo demografico si fa sentire sulla popolazione scolastica

Anno nuovo, guai vecchi. Il prossimo anno scolastico rischia di ripartire all’insegna dei soliti vecchi problemi: carenza di assistenti tecnici amministrativi e di collaboratori scolastici e generale mancanza di un corpo docente stabile, soprattutto sul sostegno. È impietoso il quadro fornito dalla Flc-Cgil. "Una sonora bocciatura per il ministro Valditara - non usa mezzi termini Emanuele Rossi, segretario provinciale Flc-Cgil -. La scuola ripartirà in una situazione sempre più difficile e precaria". Pensare che il dato di per sé sconfortante del calo di studenti - dovuto ad una forte decrescita demografica, - avrebbe potuto rappresentare l’occasione per iniziare ad arginare almeno il disagio delle classi sovraffollate. "Ennesima occasione persa", scuote la testa, sconsolato, Rossi.

Che parte dall’analisi dei numeri: all’infanzia avremo 14mila bimbi (pari a -511 rispetto all’anno precedente), alla primaria 33.600 alunni (-915 unità), alle secondarie di primo grado 24.500 (-309). 43.500 invece quelli delle superiori (-419). Complessivamente, gli studenti fiorentini saranno 115.600, "ma nel complesso la popolazione scolastica calerà di circa 2.100 unità rispetto all’anno prima", fa sapere il sindacalista. "Visto il trend, sarebbe bastato mantenere lo stesso numero di classi e docenti per garantire un numero più basso di alunni per classe e un rapporto più virtuoso fra insegnanti e studenti - osserva Rossi -. Invece, niente da fare: a settembre nella nostra provincia avremo 40 docenti in meno e 38 classi in meno. Infanzia e primaria i gradi più colpiti, con una perdita rispettivamente di 10 e 36 classi in tutta la provincia, solo in parte compensate dalle 8 classi in più nella secondaria".

Ancora in alto mare il discorso immissioni in ruolo. "Un anno fa, di questi tempi, i numeri erano ben noti e le procedure delle assunzioni in procinto di terminare - allarga le braccia Rossi -. Adesso, invece, conosciamo solo il dato nazionale, al momento. E non ci rallegra: sono previste appena 45.000 assunzioni, con le quali verrà coperto solo il 70% dei posti vacanti". Insomma, tutto fa presagire che "anche il prossimo anno, a Firenze, un terzo dei docenti sarà precario. Il male della ‘supplentite’ pare inestirpabile".

Per rendere tutto ancor più in salita, molti concorsi finiranno, se va bene, in autunno inoltrato. Pertanto, "per buona parte degli alunni l’inizio dell’anno sarà all’insegna del cambio dei docenti, una volta che arriveranno quelli di ruolo", l’accusa della Cgil. Sul versante del sostegno, nulla di nuovo sotto il sole, purtroppo. "Anche il prossimo anno scolastico - denuncia Rossi, - si assisterà al paradosso per cui i docenti di ruolo saranno in numero minore rispetto a quelli a tempo determinato: 1437 i primi (45%), 1761 i secondi (55%), con la possibilità che il numero di questi ultimi aumenti nel corso dell’anno". E gli Ata? "Nessuna risposta concreta dopo la nostra protesta. Il timore è che con le assunzioni si riesca anche stavolta a coprire neanche il 40% dei posti disponibili".

Elettra Gullè