Risplendono i mosaici del Battistero restaurato

La sorpresa di rametti di corallo a decorare le figure dei santi nella scarsella. E in autunno si passa alla decorazione della cupola su ponteggi visitabili

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di Olga Mugnaini

Ci sono anche rametti di corallo a colorare il volto dei santi che decorano l’arco trionfale dell’abside del Battistero fiorentino, che Dante chiamò "il mio bel San Giovanni". E ci sono le tessere in ocra, a specchio, le malte colorate e le paste vitree. Ma è l’insieme delle otto pareti, adesso liberate dai ponteggi, che restituisce la magnificenza e splendore che i maestri mosaicisti intendevano dare al monumento in costruzione.

L’Opera di Santa Maria del Fiore ha concluso la prima parte dell’imponente restauro del Battistero, con un investimento diretto di 2 milioni e 600 mila euro e con un contributo dei Friends of Florence.

In questo cantiere, iniziato alla fine del 2017 e per il Covid, i restauratori si sono concentrati sui marmi bianco e verde di Prato che riveste le pareti e sui mosaici. L’ultima parte ad essere restaurata è stata l’abside, definita anche “scarsella”, rivestita sulla volta e sull’arco trionfale da meravigliosi mosaici eseguiti probabilmente nella seconda metà del XIII secolo quando ancora si lavorava a quelli della Cupola, che secondo la data qui iscritta erano iniziati verso il 1225. I mosaici sulle pareti, invece, risalgono al I e II decennio del Trecento e rappresentano profeti, santi, vescovi e cherubini. "E’ stato effettuato anche un intervento di pulitura sul monumento funebre dell’antipapa Giovanni XXIII - ha detto il consigliere dell’Opera Vincenzo Vaccaro –, opera di Donatello e Michelozzo, liberato dalle polveri che ne coprivano la doratura".

E ancora il restauro dell’antico pavimento in tarsie marmoree che rappresenta lo zodiaco e dove si legge: “Qua vengono tutti coloro che vogliono vedere cose mirabili”.

In autunno inizierà il montaggio di uno speciale cantiere che permetterà di eseguire l’imponente restauro dei circa 1.200 metri quadrati di mosaici della cupola del Battistero, che durerà alcuni anni, e allo stesso tempo permetterà di portare i visitatori a vedere da vicino uno spettacolo unico al mondo.

"Il restauro dei mosaici è stato particolarmente impegnativo - spiega Beatrice Agostini, responsabile del cantiere – perché ci si è dovuti confrontare con varie tipologie di problematiche: dalla tecnica musiva assolutamente originale delle pareti, a precedenti i restauri, come nella scarsella,con materiali diversificati e preziosi che vanno dalla tessere vitree al corallo".

"Il nuovo cantiere per il restauro della Cupola - spiega Samuele Caciagli architetto dell’Opera - avrà strutture a circa 15 metri da terra e coprirà tutte le superfici interessate dalle lavorazioni di restauro".

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