Per la soprintendente Antonella Ranaldi è solo "una suggestione", ma il tunnel che collegherà, tra un paio di anni, la Zecca con piazza Poggi, e quindi con l’Oltrarno e San Niccolò, potrà essere una valida alternativa al Corridoio Vasariano, attualmente in fase di restauro e messa in sicurezza. Certo, "l’uno non esclude l’altro", avverte la dirigente, "ma mentre il primo attraversamento, ovvero quello che passa sotto l’Arno, sarà pubblico, l’altro, quello che passa sopra l’Arno, sarà contingentato".
Ranaldi ne ha ragionato ieri su Controradio. L’intervento fa riferimento al sopralluogo che il presidente della Regione Eugenio Giani e la sindaca Sara Funaro hanno fatto nei giorni scorsi al tunnel del Poggi, dall’ingresso dell’ex spiaggia sull’Arno e di fronte alla Torre di San Niccolò, per verificare l’andamento dei cantieri che serviranno anche per creare una delle centraline idroelettriche di Firenze. Quella galleria, realizzata nel 1870, negli anni è servita sia alla manutenzione della fabbrica dell’acqua che per far passare i soldati durante la Seconda guerra mondiale. L’intenzione sarebbe quella di ripulirlo attraverso delle potenti idrovore e farlo diventare un camminamento sotterraneo grazie a 7,5 milioni di euro di disponibilità di fondi ’Fsc’, dopo l’accordo col governo lo scorso 13 marzo. Progetto che però non convince i residenti: è nato spontaneamente un comitato “no tunnel“ che lunedì si ritroverà per la prima volta al circolo di San Niccolò con l’obiettivo di far fare retromarcia a Regione e Comune.
Ranaldi, intervistata dalla direttrice Chiara Brilli, ha anche parlato delle pietre in piazza San Marco, messe a dura prova dal passaggio dei mezzi pesanti e dei bus (sostituite più volte). "La tramvia porterà ad una forte riduzione del passaggio quindi in questa prospettiva la pavimentazione in pietra è la più indicata. In previsione del nuovo tram la soluzione provvisoria oggetto del confronto potrebbe essere l’asfaltatura temporanea di una corsia delimitata al passaggio degli autobus". Infine, sulla pensilina alle fermate della tramvia "ancora nessun progetto presentato dal Comune, trovarsi ad una fermata sotto il sole è veramente pesante e non possiamo permettere che le persone svengano o abbiano colpi di calore perché non ci sono strutture che facciano ombra".
A.P.