Quando assumere è un’impresa Un’attività su due non ci riesce

L’ultima ricerca di Confcommercio fa paura: nel terziario la difficile ricerca di personale sta abbattendo i ricavi

di Lisa Ciardi

Non trovare personale mette in crisi le imprese del terziario, con il rischio di perdite notevoli dei ricavi e di ulteriori difficoltà per aziende già messe in difficoltà dalla pandemia. A lanciare l’allarme è Confcommercio Toscana che ha diffuso ieri i dati dell’indagine commissionata Format Research (201 interviste in totale). Dalla ricerca emerge che negli ultimi 18 mesi il 48% delle imprese intervistate dei settori commercio, turismo e servizi ha effettuato azioni di ricerca di nuovo personale, ma nel 55% dei casi ha riscontrato difficoltà nel reclutamento, in genere a causa della scarsità di candidati con le competenze richieste. Un deficit che, per oltre sei imprese su dieci, si è tradotto in una consistente riduzione dei ricavi (-18% nella media, ma con punte fino al 31% per tre imprese su dieci) e nell’impossibilità di fare le innovazioni necessarie.

Un quadro grave in tutta la Regione ma ancora più significativo per Firenze, dove commercio, turismo e servizi hanno un ruolo centrale nell’economia cittadina. Tra i danni collaterali delle mancate nuove assunzioni, le imprese del terziario toscano segnalano anche la riduzione dei servizi al cliente (come la consegna a domicilio o orari più ampi di apertura), la riduzione dell’attività di e-commerce, campagne di marketing o politiche di sostenibilità.

"Le difficoltà nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro sono una sconfitta per tutti, imprenditori e famiglie – sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni – dobbiamo correre subito ai ripari per evitare che la mancanza di personale preparato diventi una zavorra per lo sviluppo di benessere e prosperità sia economica che sociale. E dobbiamo farlo in fretta, visto che l’indagine di Format Research ha messo in luce che il 32,5 per cento delle imprese del terziario toscano ha in programma di effettuare altre azioni di ricerca nei prossimi sei mesi del 2022. Le soluzioni per uscire dall’impasse? Ripartiamo dalla formazione, per aggiornare le competenze di chi lavora alle esigenze di imprese e mercato. È quanto abbiamo proposto di fare anche alla Regione Toscana nel corso del nostro convegno del 5 maggio scorso a Firenze, dedicato proprio ai temi della formazione e lavoro".

"Siamo di fronte a una svolta veramente epocale: la pandemia, il Covid, ha messo a nudo in maniera drammatica quanto c’era di ‘insostenibile’ nel nostro modello di sviluppo economico – prosegue il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano –. Ora dobbiamo trovare un’altra via per costruire un benessere che sia economico, ma anche sociale e psicologico, e che rimetta al centro le persone".

Per risolvere la situazione, gli imprenditori chiedono provvedimenti precisi, come la riduzione del costo del lavoro (75,1 per cento) e maggiori agevolazioni per l’assunzione di giovani (31,4 per cento). Comunque, in un modo o nell’altro, l’imperativo è di intervenire quanto prima per proteggere il nostro sistema commerciale.

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