Processo ai Renzi, D'Agostino: "Subii sudditanza psicologica, non contestai fatture"

Firenze, l'imprenditore è sul banco degli imputati con la mamma e il papà dell'ex premier

L'imprenditore D'Agostino (New Press Photo)

L'imprenditore D'Agostino (New Press Photo)

Firenze, 15 luglio 2019 - "Quando ho visto l'importo delle fatture sono rimasto perplesso, ma i coniugi Renzi erano i genitori del presidente del Consiglio, ho subito la sudditanza psicologica e ho ritenuto di non contestare le fatture".

Lo ha affermato questa mattina l'imprenditore Luigi D' Agostino, rilasciando dichiarazioni spontanee al processo in corso davanti al Tribunale di Firenze per due presunte false fatture che lo vede imputato insieme a Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell'ex premier. A D' Agostino viene contestato anche il reato di truffa (sentenza prevista il 7 ottobre).

"Dopo questo fatto - ha aggiunto l'imprenditore - non ho più avuto rapporti di lavoro con Tiziano Renzi". I fatti ricostruiti dalle indagini risalgono al 2015, quando D' Agostino era amministratore delegato della Tramor, società di gestione dell'outlet The Mall di Leccio di Reggello (Firenze).

D' Agostino avrebbe incaricato le società Party ed Eventi 6, entrambe facenti capo ai Renzi, di studi di fattibilità per lavori all'outlet. Le fatture considerate false e oggetto del processo sono due: una da 20mila e l'altra da 140mila euro più Iva. I genitori dell'ex premier, tramite i loro legali, hanno depositato ciascuno dichiarazioni spontanee scritte. L'istruttoria è ora conclusa. 

Il 7 ottobre sono previste la requisitoria della pm Christine Von Borries, che parlerà per circa un'ora, e gli interventi dei difensori e delle parti civili, al termine dei quali è prevista la camera di consiglio.

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