Pitti Uomo: cento buoni motivi per ripartire

L’edizione numero 100 del salone alla Fortezza potrebbe inaugurare le kermesse della moda. Allo studio un evento celebrativo

Antonella Mansi

Antonella Mansi

Firenze, 18 aprile 2021 - "Pitti sarà la prima fiera internazionale dopo le chiusure" aveva scritto a caldo il sindaco Dario Nardella dopo l’annuncio del presidente del Consiglio Mario Draghi sulla possibile riapertura degli eventi a luglio. Ora la ‘diplomazia della moda’ è al lavoro sui calendari. La Fédération de la Haute Couture e de la Mode parigina ha aggiornato a tempo di record le sue date che saranno dal 9 al 13 luglio. Domani l’amministratore delegato di Pitti Immagine Raffaello Napoleone parlerà sulle possibili date con il presidente di Camera nazionale della Moda Carlo Capasa (che organizza le sfilate dei big del Made in Italy). "Noi potremmo cominciare per primi – dice Napoleone – e ipotizzare l’apertura del salone il 1° luglio e poi il 2 e il 3 luglio per un totale di tre giornate di fiera. Poi toccherebbe a Milano, dal 5 luglio all’8, e a seguire la fashion week maschile di Parigi". "Certo i nostri numeri per gli espositori saranno inferiori rispetto ai tempi belli pre-pandemia – continua Napoleone – se saremo un po’ maghi penso che riusciremo a portarne un terzo di aziende in Fortezza (dai 1.200 marchi dell’ultima edizione dal vivo di gennaio 2020, quindi 400 aziende). Del resto secondo i dati di Federmoda in Italia hanno chiuso 20mila punti vendita moda su 70mila e la crisi è fortissima. Bisogna soprattutto sostenere le aziende piccole e sane per non farle sparire".

Questo che verrà sarà il Pitti Uomo numero 100, una data importante che forse potrebbe prevedere un solo e grande evento celebrativo. Le perdite di Pitti Immagine causa la sospensione il Covid sono rilevanti: si parla di 38 milioni di euro in un anno, mentre la fiera on line Connect ha portato solo 800mila euro. La rassegna in presenza dunque è più di una neccessità.

"Abbiamo vissuto questi mesi in una profonda incertezza – racconta Antonella Mansi, presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana – il contesto è complicato anche per chi decide. Per cui oggi con le parole di Draghi è arrivata una grande soddisfazione. Ricominciare si può e si deve. Il mio primo pensiero e la nostra gratitudine vanno al sindaco Dario Nardella, che si è personalmente impegnato presso il governo perorando la causa dei saloni di Pitti Immagine come emblema e caso concreto della necessità di far ripartire un comparto fondamentale per l’export dell’industria italiana e per l’economia delle città. Ovviamente ringrazio il governo – conclude Mansi – e in particolare i ministri Di Maio, Speranza e Garavaglia, che hanno dimostrato grande sensibilità su un tema così importante. Infine voglio ringraziare la Regione Toscana e in particolare l’assessore Marras, con il quale il Centro e Pitti Immagine stanno lavorando da tempo per rilanciare il settore moda regionale e rendere operativi tutti i protocolli di sicurezza necessari allo svolgimento delle nostre manifestazioni". "Mi unisco ai ringraziamenti della presidente Mansi – dice Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine – Abbiamo una grande responsabilità sulle spalle, ma confidiamo in una risposta positiva da parte delle aziende e dei compratori italiani ed esteri".

 

 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro