Nonna detective in azione. Prende la targa di due truffatori e li fa arrestare

Grazie all’intuito di una 92enne due truffatori finiscono in manette

Truffe agli anziani

Truffe agli anziani

Firenze, 9 novembre 2018 -  Formalmente, sono accusati di aver raggirato e derubato quattro anziane. Ma si può ragionevolmente azzardare, che nella trappola di Franco Fiorenza, 61enne italiano nato in Tunisia e residente a Firenze Sud, e di Mhd Omar Halabim, 31enne residente a Ivrea ma domiciliato in centro, ce ne siano cadute altre.

Per questo le indagini della squadra mobile della questura di Firenze non si fermano. Perché le modalità d’azione dei due truffatori seriali somigliano a quelle che, quotidianamente o quasi, i poliziotti raccolgono da quegli anziani che hanno il coraggio di denunciare.

L’età avanzata delle vittime era il particolare che più «piaceva» loro. Oggi, però, questo particolare diventa un boomerang, visto che il pm titolare dell’indagine, Sandro Cutrignelli, contesta ai due come aggravante l’aver approfittato di queste condizioni di minorata difesa dovute proprio all’età delle vittime. Per Fiorenza, il gip Sara Farini ha ordinato il carcere; per Halabi gli arresti domiciliari.

Per entrare nelle case e conquistare la fiducia degli anziani, i due soggetti utilizzavano copioni via via diversi, anche se molto simili.

A volte erano addetti di Publiacqua, altre volte dell’Enel o dell’Eni. L’importante, per loro, era intrufolarsi in casa. Tra le vittime, anche una donna di 92 anni affetta da demenza senile. Un’altra donna, oggetto di ripetute visite, si è vista sottrrare, a più riprese, la bellezza di 1988 euro.

Scaltri e senza scrupoli. Dalle carte, emergono ricostruzioni di azioni subdole. Dalla 92enne, dalla quale si sono presentati più volte, spacciandosi come incaricati Enel, si sono fatti offrire il caffé, e il Chivas anzi il whisky perché, avendo ben memorizzato la collocazione degli oggetti di loro interesse, in questo modo la facevano uscire dalla stanza per poter agire. Ma l’ingordigia è stato per loro fatale. Perché il giorno dopo il furto, si sono ripresentati a casa della donna che nel frattempo si era accorta che erano spariti dei soldi e alcuni monili. Assieme alla badante, presente l’indomani, si sono finte assenti e dalla finestra hanno annotato la targa del ciclomotore. I successivi riconoscimenti hanno permesso alla squadra mobile di risalire così ai due truffatori.

ste.bro.

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