Mukki: la Regione pronta a intervenire

Preoccupazione dopo le dimissioni di Campinoti. Ma Newlat prova a rassicurare: "Piano di rilancio con la Toscana al centro"

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C’è preoccupazione sul legame fra la Mukki e il territorio, dopo le dimissioni del presidente della Centrale del Latte della Toscana, Paolo Campinoti, e del membro del Cda Lorenzo Petretto. Dalla Newlat Food, nuovo socio di maggioranza, assicurano però che la centralità della Toscana sarà garantita e che è in partenza un piano di rilancio.

Ma andiamo con ordine. Il 1° luglio, la Centrale del Latte della Toscana, con lo storico marchio Mukki, sarà incorporata nella capogruppo Centrale del Latte d’Italia (Cli). Una fusione annunciata ad aprile, dopo l’ingresso dell’emiliana Newlat Food come socio di maggioranza. Ma il cambiamento fa temere a molti un ridimensionamento del ruolo toscano. "Siamo molto preoccupati – ha detto l’assessore regionale Marco Remaschi – e pronti a compiere ogni intervento a salvaguardia di un ambito produttivo di valore. È stata convocata dalla nuova proprietà un’assemblea dei soci per la sfiducia del Cda, ma già alla vigilia il presidente Campinoti, che rappresenta l’Area Metropolitana e il membro del Cda Lorenzo Petretto, presidente di Fidi Toscana, hanno annunciato le dimissioni. È lo specchio di relazioni tra proprietà e territorio che non condividiamo". "Queste modalità – aggiunge la consigliera regionale Fiammetta Capirossi - contraddicono quanto la Newlat aveva annunciato all’acquisizione delle quote. Ci sono 60 aziende, tra Mugello e Maremma, che conferiscono latte a Mukki: è urgente un tavolo di confronto". "I soci toscani di Mukki sono i Comuni di Firenze (11,91%) e Pistoia (5,3%), Fidi Toscana (6,21%) e Camera di Commercio (2,31%) – ha commentato il vicepresidente del consiglio regionale, Marco Stella (Forza Italia) -. Li invitiamo a tutelare allevatori e produzioni toscane. Già dopo l’acquisizione è stato chiesto ai fornitori del Mugello uno sconto di 5 centesimi sul costo del latte". Il sindaco di Firenze Dario Nardella e l’assessore Federico Gianassi hanno ringraziato Campinoti e Petretto "per l’ottimo lavoro svolto". "La centralità dello stabilimento fiorentino, la tutela occupazionale e la valorizzazione della filiera – hanno dichiarato - restano punti fermi di un piano di sviluppo e rilancio complessivo. Il Comune di Firenze, come socio, continuerà a porli". A stemperare le polemiche è il presidente di Cli e del gruppo Newlat, Angelo Mastrolia. "Stiamo facendo un percorso di rafforzamento – ha detto - e Firenze sarà uno dei centri più importanti. L’ipotesi di una ricapitalizzazione è superata. Lanceremo invece il marchio Mukki a livello nazionale, specializzandoci nel settore baby food e nel segmento di altissima qualità". Proprio ieri Mastrolia ha incontrato Cooperlatte e Granducato sul prezzo 2021 del latte. Quello definito dal 1 aprile parte da una base di 36 centlitro ma, secondo Mastrolia, ci sono varie componenti variabili che portano il totale a "circa 45 centlitro, contro una media italiana di 36. Il prezzo – conclude - è di media il 20% più alto del resto d’Italia".

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