Mugello, droga e psicofarmaci a ragazzini, il sindaco: "Famiglia e scuola fondamentali"

Il sindaco di Borgo San Lorenzo, Paolo Omoboni, sull'operazione dei carabinieri della stazione mugellana che ha portato all’emissione di nove misure dell’obbligo di dimora

Il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni

Il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni

Borgo San Lorenzo (Firenze), 27 maggio 2020 - "L'aspetto più importante di questa brutta vicenda, che per certi versi si può leggere come una flebile luce nel buio, è che le indagini siano partite dalla denuncia di un padre-coraggio che ha saputo, e direi anche voluto, vedere il cambiamento del figlio. Un giovane diventato aggressivo, scopriranno i genitori, a causa dell'utilizzo di un micidiale mix di psicofarmaci e droghe. Ecco, io credo che si sia fondamentale partire da qui. Dal ruolo centrale che la famiglia deve avere. In questo caso si tratta veramente di un padre e di una madre coraggiosi che hanno scelto di non girarsi dall'altra parte facendo finta di non vedere. Che sarebbe sempre la reazione più facile".

Il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni commenta così l'operazione dei carabinieri della stazione mugellana, coordinata dal pm Leopoldo De Gregorio, che ha portato all’emissione di nove misure dell’obbligo di dimora, firmate dal gip Giampaolo Boninsegna. Nove ragazzi, tutti giovanissimi, sono indagati per spaccio di droga e psicofarmaci a coetanei e studenti minorenni. I pusher inviavano ai ragazzini, via Whatsapp, le ricette di pericolosi mix a base di hashish, marijuana, rivotril, xanax e alcol. Le indagini sono scattate dopo la denuncia di un genitore contro un pusher.

Sindaco come si potrebbe intervenire per limitare ancora di più questi episodi?

“Prestare ancora più attenzione ai luoghi di aggregazione. Vigilare ancora di più. Diventa fondamentale poi il ruolo educativo della famiglia ma anche delle scuole e dei centri di aggregazione per i giovani. Agire sulla prevenzione del fenomeno ma anche sulla repressione e per questo ringrazio le forze dell'ordine di Borgo San Lorenzo, per il lavoro svolto. Un'indagine non semplice quando ci sono coinvolti i minori”.

Il Mugello si può considerare un territorio a rischio per i giovani?

“Sono convinto che la stragrande maggioranza dei ragazzi non si avvicini a situazioni pericolose come queste. Siamo ancora un territorio sano da questo punto di vista. Sono episodi isolati. Certo è che stiamo vivendo in un'epoca in cui tutto è accelerato. E' fondamentale far capire ai ragazzi, sin da giovanissimi, che le droghe rovinano la vita. Il dialogo diventa di capitale importanza. Un dialogo che deve trovare radici salde in famiglia e a scuola. Ognuno deve fare la propria parte. Poi vorrei puntare l'attenzione sull'attività sportiva. Coinvolgere i giovani nello sport significa tenerli lontano da droghe e comportamenti eccessivi. Lo sport vuole rigore e disciplina”.

Serena Valecchi

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