Rosa Maria
Di Giorgi *
La tragedia della guerra cui stiamo assistendo in diretta ci riempie l’animo di tristezza e di rabbia per le vittime innocenti e per tutto quello che i conflitti sempre si portano dietro: devastazioni, odi, distruzioni, danni materiali incalcolabili, che continueranno a pesare negli anni, anche dopo la fine, che speriamo quanto mai vicina, degli scontri armati. Bene dunque ha fatto il sindaco Nardella a richiamare i sindaci europei a un dovere di solidarietà nei confronti di quel popolo e di quella terra martoriata. Tutti dovranno dare il loro contributo. Ovviamente serve ricostruire, e servono i fondi necessari per farlo. Le istituzioni possono e devono fare quanto possibile. Ma anche i privati cittadini possono dare il loro contributo solidale. Gli ordini professionali potrebbero appellarsi ai propri iscritti per fornire un aiuto importante e concreto, innanzitutto in termini di progettazione e di formazione. Penso ad esempio a quello che potrebbero fare gli ingegneri e gli architetti italiani. Donare i progetti per edifici pubblici, condomini, scuole, centri sociali, ospedali, chiese, musei centri culturali e ancora ponti, strade, autostrade e stazioni ferroviarie. La ricostruzione dell’Ucraina nel più breve tempo possibile. Rimarrebbe l’impronta della nostra arte, della nostra cultura, il segno riconoscibile degli architetti italiani, già così presenti in quelle terre, e rimarrebbe l’esperienza nelle costruzioni dei nostri ingegneri, da sempre artefici di opere anche colossali nel mondo nel corso dei secoli. Ci sarebbe l’Italia dell’arte contemporanea, riconoscibile con la propria antica cultura e l’Italia generosa della solidarietà e delle competenze. Sarebbe uno splendido gesto che restituirebbe in tutta la sua pienezza la funzione, anche pubblica, delle istituzioni ordinistiche. Sono convinta che nessuno si tirerà indietro.
* Parlamentare Pd
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro